Cercasi medium per contatto urgente

Cercasi medium per contatto urgente

Francamente dopo le nostre prime due assemblee, pensavamo che peggio di così non poteva andare e che altre problematiche oltre a quelle già ampliamente descritte negli articoli precedenti non potessero emergere. Ma come recita un vecchio detto: “al peggio non c’è mai fine”.

Ora parleremo di una particolare situazione che, seppur nella sua macabra tragicità, può far sorridere il lettore. All’inizio di questo mese (novembre 2024) veniva affisso sulla porta d’ingresso di un residente del civico n. 38 un invito che recitava testualmente: “Si invita l’occupante a presentarsi entro 15 giorni presso l’unità operativa inquilinato in piazza Foraggi dell’ATER a scanso di decadenza e sgombro forzoso dell’alloggio”.  Come confermato da un residente che vuole mantenere l’anonimato, la signora che viveva nell’appartamento è deceduta qualche mese fa.

Ora risulta difficile credere a un qualunque lettore del Piccolo che in un comprensorio così funzionale, come viene descritto dall’Assessore alle Politiche Sociali, con Microarea, Portierato Sociale, campi giochi, e con un andirivieni di Assistenti Sociali, l’ATER non fosse a conoscenza della morte della signora. Eppure, alla luce dei fatti, così sembra…

 

 

Residence cantine dei Puffi

Residence cantine dei Puffi

Francamente dopo le nostre prime due assemblee, pensavamo che peggio di così non poteva andare e che altre problematiche oltre a quelle già ampliamente descritte negli articoli precedenti non potessero emergere. Ma come recita un vecchio detto: “al peggio non c’è mai fine”. I problemi relativi alle cantine di ogni numero civico (porte d’ingresso rotte, serrature non sostituite e masseria varia sparsa qua e là), sono da sempre stati una spina nel fianco per gli inquilini. Veniamo a conoscenza di ulteriori situazioni incredibili da inserire nella già lunghissima lista delle preoccupazioni dei residenti. Nello specifico parliamo della porta principale (che dà accesso a tutte le cantine di metà palazzo) del civico n. 38 forzata e senza serratura, oltre ad un numero imprecisato di cantine aperte e senza lucchetto trasformate in dormitori di fortuna da ignoti.  Per sentito dire (non abbiamo per ora certezza documentale) sembra che sia l’ATER che i Carabinieri siano stati messi a conoscenza della situazione da parte di alcuni residenti. Gli inquilini temono che questo fenomeno possa trovarsi in una fase di crescita esponenziale, anche perché è stato riscontrato un ulteriore tentativo di scasso della porta d’ingresso alle cantine anche in un altro numero civico. La paura di tutti è quella di ritrovarsi con le cantine occupate da barboni, vagabondi, migranti etc. oltre al timore di non poter, in caso di necessità, accedere in sicurezza alle proprie cantine.

La gestione dell’immigrazione da parte di questa Amministrazione è pari alla logica con cui i Servizi sociali hanno risolto il problema delle morosità incolpevoli: invitando i richiedenti a rivolgersi alle Fondazioni Private (ne abbiamo già parlato in un precedente articolo). Con analoga superficialità, in questo periodo, vengono sgombrati i luoghi dove i migranti sono soliti dormire, senza porsi la domanda di come questa minoranza cercherà di risolvere il loro problema. Per una forma di comprensibile egoismo i residenti dei Puffi si augurano di non dover prendere il posto che i Servizi Sociali hanno riservato alle Fondazioni Private.

O il vitto, o l’affitto…

O il vitto, o l’affitto…

Eccoci arrivati al capolinea. Se vogliamo pagare con le nostre pensioni affitti e bollette, questa sarà la nostra spesa quotidiana. Sempre che non si debba lottare fisicamente per un tozzo di pane con qualcuno più forte di noi.  Il geniale operato dell’Assessore Tognolli e del nostro amato Sindaco unito agli sforzi di tutta la politica locale e non, per risolvere il problema del caro affitti hanno ben pensato di non fare nessuna azione atta a reperire fondi per le morosità incolpevoli. Ma hanno invece incaricato le quasi introvabili Assistenti Sociali (costantemente occupate anche a causa della carenza di personale) di dirottare i richiedenti alle Fondazioni Private. Come si poteva pensare che la soluzione del problema del caro affitti possa essere risolto semplicemente spostando sulle Fondazioni Private oneri di competenza dei così detti Servizi Sociali (che nemmeno possiamo più definirli tali)? Infatti è di questi giorni la notizia che Le Fondazioni Casali e Migliavacca (per certo e presumiamo anche le altre) hanno deciso di interrompere ogni pagamento relativo ai canoni ATER. Il risultato ottenuto dalla genialità dei nostri Amministratori è, in pratica, quello di far ritornare tutte le persone in difficoltà dall’Assistente Sociale esattamente come sei sette mesi prima. Ma stavolta con un debito maggiore. E’ già pronta la risposta alle vostre rimostranze: ve la anticipo io (per esperienza diretta). Vi sentirete rispondere che percependo con l’ADI (assegno di inclusione) l’importo del canone d’affitto, il Comune non potrà intervenire onde evitare un danno erariale. Peccato che non interessi a nessuno che dall’importo che si dovrebbe percepire come ADI vengano tolti mensilmente alla fonte gli aiuti della carta acquisti, e che in molti casi (uno di questi è il mio) il canone di affitto è di 90 euro mentre il bollettino complessivamente è di 354 euro. Un buchino di 264 euro mensili… cara Decandido. Sindaco meno ovovie, Assessore meno spettacoli al Politeama Rossetti, fate il lavoro per cui i cittadini vi pagano.

INPS: trattenuta EX ONPI

L’Opera Nazionale Pensionati d’Italia (ONPI) era un ente pubblico istituito nel 1948 con lo scopo principale di assistere i pensionati italiani.

Gli obiettivi specifici dell’ONPI erano molteplici e includevano:

Istituzione di strutture assistenziali: L’ONPI si occupava di creare e gestire case di riposo, convalescenziari, colonie marine e montane per offrire ai pensionati luoghi di cura e riposo.

Assistenza sanitaria: L’ente forniva ai pensionati cure mediche, chirurgiche, fisioterapiche e termali.

Supporto alle famiglie: L’ONPI si prendeva cura anche dei familiari dei pensionati, offrendo borse di studio ai figli minorenni e assistenza in caso di necessità.

Promozione della mutualità: L’ente incoraggiava la creazione di forme di mutualità tra i pensionati, favorendo lo scambio di esperienze e la creazione di una rete di sostegno. In sostanza, l’ONPI era un’istituzione fondamentale per garantire un tenore di vita dignitoso ai pensionati italiani e per fornire loro un’ampia gamma di servizi assistenziali.

Come ogni cosa utile e rivolta alle persone fragili lo Stato pensò bene di chiudere l’Istituto dopo 30 anni di servizio.

Pur trattandosi di un ente pubblico soppresso il 20 ottobre 1978, tutte le persone pensionate italiane continuano tutt’oggi a pagare mensilmente un’imposta fissa, pari a un centesimo di euro per ogni mensilità (per un totale di 0,13 € all’anno), denominata appunto “ex ONPI”.

Al momento dell’istituzione dell’ONPI (1948) venne stabilito di imporre ai pensionati un contributo obbligatorio fisso di 10 lire per ogni mensilità.

Nel 1958 il contributo obbligatorio a favore dell’ONPI a carico dei pensionati venne raddoppiato a 20 lire mensili. In aggiunta a ciò, nel 1962 venne aggiunto un ulteriore contributo a carico del Fondo per l’adeguamento delle pensioni, stabilito nella misura dello 0,30% dei contributi riscossi dal Fondo medesimo in ciascun anno. A seguito del passaggio di valuta da lira a euro del 1º gennaio 2002, il contributo è sceso a 0,01 €, pari a 19 lire mensili.

A seguito della soppressione dell’ente, dal 1º aprile 1979 al 31 dicembre 1988 (fino al 31 dicembre 1992 per quanto riguarda la Sicilia) le Regioni italiane hanno ricevuto, in proporzione al numero dei pensionati INPS residenti, le assegnazioni dallo Stato per le attività a loro trasferite già svolte dall’ONPI. Dal 1989 il contributo “ex ONPI” venne fatto confluire nel fondo comune regionale (poi ricompreso nel Fondo di Compensazione Interregionale), il quale peraltro venne abolito con la legge finanziaria 2006 e sostituito dalle accise regionali sui carburanti. Pertanto dal 1º gennaio 2006 i fondi “ex ONPI” vengono trattenuti dall’INPS, senza vincolo di destinazione. L’ammontare complessivo del gettito derivante dal contributo “ex ONPI” è stimato in circa tre milioni di euro all’anno nel 2016.

Il contributo “ex ONPI” è stato oggetto di diverse interpellanze parlamentari e regionali e di progetti di legge volti alla sua abolizione, essendo venuta meno la sua finalità residua, ma finora (2024) senza esito. Con una tempestività che solo in Italia può esistere, anche vari politici (pagati di tasca nostra) hanno lavorato per fare un’interrogazione relativa alle trattenute del contributo ex ONPI, riportiamo infatti:

XI Commissione – Resoconto di martedì 14 luglio 2009.

5-01149 Tommaso Foti: Cessazione della trattenuta per il cosiddetto «contributo ex-ONPI».

Silvano MOFFA, presidente, avverte che l’interrogazione in titolo è stata testé sottoscritta dal deputato Vincenzo Antonio Fontana.

Il sottosegretario Pasquale VIESPOLI risponde all’interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

Vincenzo Antonio FONTANA (PdL), cofirmatario dell’interrogazione in titolo, prende atto dell’approfondita risposta del rappresentante del Governo, di cui si dichiara parzialmente soddisfatto, in attesa di conoscere con maggiore puntualità quale sarà il riparto dei fondi in questione in favore delle regioni aventi diritto.

Purtroppo ci è stato impossibile (per nostra incompetenza) reperire l’allegato 3 di cui sopra, ma sapere che almeno 24.000.000 di euro vengono sottratti dalle già minime pensioni popolari (non parliamo di vitalizi) ci fa supporre che abbiamo a che fare con un ente “INTOCCABILE”.

 

Malcostume tutto italiano

Malcostume tutto italiano

Da un lato siamo felici che alcuni passi in avanti sono stati fatti e che ATER sia intervenuta prima per far asportare i sacchi di immondizie neri a fianco di una delle macchine incendiate e si stia muovendo, come da locandina, per risolvere il problema delle cantine. Vanno fatte però alcune osservazioni.

Il problema delle cantine, già segnalato anche alle forze dell’ordine a causa di alcuni senza tetto che vi dormono all’interno, non può essere certo considerato il risultato di un recente sopralluogo da parte dei tecnici ATER.

Rattrista constatare che decine di PEC di segnalazione e di denunce, fatte da alcuni residenti del comprensorio, siano rimaste per anni prive di formale risposta in primis e che non siano state nemmeno inoltrate a chi di competenza per poter risolvere le varie problematiche oggetto delle segnalazioni. Oppure, qualora fossero state correttamente indirizzate, che chi di dovere le abbia volutamente ignorate.

Ancora di più ci rattrista questo mal costume italiano che a Trieste sembra aver attecchito sino a diventare consuetudine, dove al posto di essere ascoltati da chi di dovere (anche in presenza di regolari domande protocollate nelle opportune sedi) si debba ricorrere a mezzo stampa o TV per ottenere quella sacrosanta attenzione dovuta e tra l’altro prevista per legge. Ci troviamo nella grottesca situazione di dover andare a “fuori dal coro” (e non da Riccardi) per farci prendere un appuntamento sanitario prima di qualche anno, oppure per farci liberare una casa abusivamente occupata. La cosinderazione ultima, cioè che a chi ci amministra conti di più conservare un’immagine di facciata piuttosto che aiutare i cittadini più fragili, ci fa passare dalla tristezza al disgusto.

La Fondazione Casali non paga più i canoni ATER

La Fondazione Casali non paga più i canoni ATER

Eccoci arrivati al capolinea. Quando i Servizi Sociali non funzionano, il personale manca e/o è scadente, e l’Assessore non ti riceve nemmeno per un colloquio da agosto dello scorso anno ad oggi, nonostante una formale richiesta protocollata in Comune, questi sono i risultati.

Abbandonati per causa di forza maggiore anche dalle Fondazioni private.

A parte l’innato ottimismo di questa Pubblica Amministrazione, che vede funzionare bene tutto ciò che chi lo vive lo sperimenta in modo diametralmente opposto, a parte la manifesta intenzione di scaricare ogni genere di responsabilità a terzi, a parte l’evidente menefreghismo dimostrato nel non voler ascoltare le problematiche riferite dai cittadini fragili, sorge spontanea la seguente domanda: volete assolvere il vostro compito istituzionale o vi piace solamente fare teatro e propaganda inaugurando nuove micro-aree e organizzando splendidi incontri autocelebrativi al Politeama Rossetti?

Caro Assessore, se non se ne fosse accorto (ma non mi dica che non è stato segnalato), è un dato di fatto che per il cittadino è quasi impossibile avere un contatto con un’assistente sociale. Quando poi ci si riesce e si manifesta una situazione che necessita di un intervento economico, da mesi ci si sente costantemente rispondere che non ci sono fondi disponibili e di rivolgersi alle Fondazioni Private. Quando si insiste e si fanno notare i disagi che il cittadino è costretto a vivere ci si sente rispondere: “non sappiamo cosa dirle si rivolga ai nostri superiori”. Già di per sé risposte del genere pongono in automatico un’altra domanda: “Ma a voi perché dobbiamo pagarvi uno stipendio?”.

A lei invece, caro Assessore, chiedo: perché non avete fatto nulla per reperire fondi per le morosità incolpevoli? Come si poteva pensare che la soluzione del problema del caro affitti possa essere risolto semplicemente spostando sulle Fondazioni Private oneri di competenza dei così detti Servizi Sociali (che nemmeno possiamo più definirli tali)? Quindi, considerando le geniali soluzioni che avete messo in campo sino ad ora, salendo la piramide del vostro organigramma, mi trovo costretto a pormi, anche nei suoi riguradi, la stessa domanda di prima: “Ma a voi perché dobbiamo pagarvi uno stipendio?”.

Sempre meno invisibili

Sempre meno invisibili

Alla nostra seconda assemblea tenuta il giorno 17-11-24 nell’atrio del civico n. 36, abbiamo avuto il piacere di essere intervitasti da Valentina Sancin per conto del “Primorsky” che, sia con titolo in prima pagina che con un bel articolo a pag. 7, ha messo in evidenza le criticità da noi denuciate riguardanti il comprensorio delle case ATER di Borgo San Sergio denominato dei “Puffi”.

 

Ater giustifica – Lega risponde

Ater giustifica – Lega risponde

Avremmo voluto scrivere di nostro pugno le righe che seguono, ma avendoci già pensato l’amico Maurizio Fogar del Circolo Miani in un suo articolo di qualche giorno, fa lo incolliamo pari pari e lo ringraziamo per averci fatto risparmiare tempo e lavoro…

MA  VERGOGNATEVI!

Una pagina intera per il “Gran Gala” del Teatro Verdi.

Neanche una riga per l’assemblea ai “Puffi” (oltre 300 famiglie).

Ecco sta tutta qui la descrizione di cos’è il piccolo giornale, da che parte sta e quali interessi rappresenti: la Trieste minoritaria che sfoggia pellicce e gioielli, frac ed abiti da gransera, insomma di quelli con la “grana”.

Le foto e le immagini trasmesse però dal servizio d’apertura, anche nei titoli, del Tgregionale RAI, che c’era contrariamente alla redazione del piccolo giornale, parlano da sole.

E spiace che il direttore Ater a vedere le immagini si trinceri nella solita trita e ritrita scusa che ci sono dei “vandali, degli incivili”. Caro Korenika messi lì però dall’Ater e purtroppo da quando mondo è mondo vada a vedere quanti “vandali ed incivili” ci sono nel rione “bene” di San Vito dove basta fare due passi per i giardini di piazzale Rosmini e di viale Romolo Gessi per farsene un’idea.

Ma anche le perdite d’acqua interna, i riscaldamenti che non funzionano perchè la “caldaia, per cui non si trovano più i pezzi di ricambio, andrebbe sostituita”, parole dei tecnici Siram a cui l’Ater si affida, gli appartamenti invasi dalle blatte e le cantine e dintorni dalle pantegane, sono opera dei “vandali ed incivili”? Come i controsoffitti sventrati nei portoni dalle ditte Ater per riparare i cavi elettrici e lasciati in quelle condizioni per semestri con muffa al seguito, sono opera degli “incivili”?

Ed i canoni di affitto che vanno dai 350 euro in su, di cui oltre i due terzi per le spese comuni a partire dal riscaldamento, che non funziona come dichiarato da metà dei partecipanti all’assemblea di stamane (quasi un terzo dei residenti dello stabile interessato), e che costringe le famiglie a finire nella morosità incolpevole e dunque a mendicare senza alcun rispetto per l’umana dignità aiuto ad un inesistente Servizio sociale comunale che scarica sulle Fondazioni benefiche private arrivate oramai al limite delle loro possibilità economiche. Con un Servizio sanitario territoriale incapace di fare fronte ai bisogni dei sofferenti (stamane la testimonianza di un disabile grave bloccato in casa sulla carrozzina e lasciato alle attenzioni sporadiche di qualche vicino di buon cuore).

Caro Direttore Ater, lei che è uomo di cultura, avrà certamente letto i libri di Primo Levi e ricorderà la frase entrata nella storia “l’abisso chiama l’abisso”, pertanto lasci stare le improponibili scusanti e ne faccia lei una di scuse ai residenti dei “Puffi” e magari provi a convivere con loro un mesetto in via Grego e poi ne riparliamo, se resiste si intende.

Peccato solo che la quindicina di famiglie presenti non indossassero abiti firmati e sfoggiassero gioie e dunque facessero parte di quella Trieste degli “invisibili” che al piccolo giornale ed a questa politica non frega niente anche se rappresenta buona parte della comunità.

Un vostro “Mi piace” alla PAGINA Circolo Miani sarebbe cosa buona e giusta oltre che utile.

TG3 FVG 9-11-24 ore 19.30

TG3 FVG 9-11-24 ore 19.30

Un sentito ringraziamento alla redazione del TG3 FVG per il servizio in oggetto. Questa attenzione premia tutto il nostro lavoro che, per più di un anno, sembrava restare invisibile (come la nostra Lega) agli occhi dei media. La costanza e la verità alla lunga vengono a galla e vengono premiate.

tg3 lega invisibili ore 19.30
TG3 FVG 9-11-24 ore 19.30

TG3 FVG 9-11-24 ore 14.00

Un sentito ringraziamento alla redazione del TG3 FVG per il servizio in oggetto. Questa attenzione premia tutto il nostro lavoro che, per più di un anno, sembrava restare invisibile (come la nostra Lega) agli occhi dei media. La costanza e la verità alla lunga vengono a galla e vengono premiate.

tg3 lega invisibili ore 14 05
Incontri periodici dei residenti case Puffi

Incontri periodici dei residenti case Puffi

Sabato 9 novembre, alle ore 10, si è tenuto nel portone di via Grego 34 (complesso Ater i “Puffi”) la la prima delle otto assemblee dei residenti promosse dalla Lega degli Invisibili in collaborazione con il Circolo Miani per stendere una “carta” dei problemi, assai gravi ed urgenti che investono le centinaia di famiglie residenti nel complesso Ater, e delle soluzioni individuate da chi ci vive.
Problemi che investono le condizioni e le manutenzioni degli appartamenti e di tutte le aree comuni e verdi, e che sono irrisolti da troppi anni.
Oltre alle condizioni economiche assai onerose che gravano soprattutto sui canoni condominiali e che portano ad almeno una triplicazione degli affitti rendendo impossibile per molte famiglie farne fronte (morosità incolpevoli).
Il report di tutte le criticità riscontrate, sarà comunicato e protocollato presso la sede ATER dopo lo svolgimento delle otto assemblee previste quindi, essenso l’ultima assemblea prevista per il giono 28 dicembre, all’inizio del prossimo anno.