Resilienza economica e autonomia locale

Resilienza economica e autonomia locale

Immagina Trieste con un sistema economico basato su scambi locali e l’uso di una moneta interna. Questo modello potrebbe significativamente aumentare la resilienza economica della città, rendendola meno vulnerabile alle fluttuazioni delle economie esterne e globalizzate. In un mondo sempre più interconnesso, le crisi economiche globali possono avere effetti devastanti sulle economie locali. Tuttavia, un sistema che promuove gli scambi locali e utilizza una moneta interna potrebbe fungere da scudo contro queste turbolenze.

Uno dei principali vantaggi di questo modello è la riduzione della dipendenza dalle economie esterne. Con una moneta interna, i cittadini di Trieste sarebbero incentivati a spendere e investire localmente. Questo manterrebbe il denaro all’interno della comunità, sostenendo i commercianti, gli artigiani e i produttori locali. Di conseguenza, l’economia locale diventerebbe più autosufficiente e meno soggetta agli shock esterni.

Inoltre, un sistema economico basato sugli scambi locali favorirebbe la diversificazione economica. Invece di affidarsi a pochi settori dominanti o alle importazioni, Trieste potrebbe sviluppare una gamma più ampia di attività economiche. Questo renderebbe l’economia della città più flessibile e capace di adattarsi ai cambiamenti. Ad esempio, durante una crisi globale del settore manifatturiero, Trieste potrebbe contare su un robusto settore agricolo o artigianale per mantenere la stabilità economica.

La moneta interna svolgerebbe un ruolo cruciale in questo contesto, facilitando gli scambi locali e creando un senso di fiducia e solidarietà economica tra i cittadini. L’uso di una moneta locale potrebbe anche incoraggiare comportamenti economici più sostenibili e responsabili, poiché i cittadini vedrebbero direttamente gli effetti delle loro scelte di spesa sulla loro comunità.

Un altro aspetto importante è la promozione della collaborazione tra le imprese locali. In un’economia basata sugli scambi locali, le imprese sarebbero più inclini a lavorare insieme, condividendo risorse e conoscenze per affrontare le sfide comuni. Questa collaborazione rafforzerebbe ulteriormente la resilienza economica di Trieste, creando una rete di supporto reciproco che potrebbe aiutare la città a superare le difficoltà economiche.

Infine, un sistema economico locale con una moneta interna potrebbe anche avere benefici sociali significativi. La creazione di un’economia più coesa e integrata migliorerebbe la qualità della vita dei cittadini, promuovendo un senso di comunità e appartenenza. In conclusione, adottare un modello economico basato sugli scambi locali e una moneta interna potrebbe trasformare Trieste in una città più resiliente, autosufficiente e socialmente coesa, capace di affrontare con successo le sfide del futuro.

Alessandro

Scambi culturali e conoscenze locali

Scambi culturali e conoscenze locali

Immagina un mercatino locale a Trieste, dove ogni bancarella non è solo un punto di vendita, ma un crocevia di scambi culturali e di condivisione delle conoscenze locali. Questo tipo di mercato avrebbe un ruolo fondamentale nel valorizzare le tradizioni e le competenze dei cittadini. Partecipare a un mercatino del genere significa immergersi in un ambiente ricco di storie, esperienze e saperi che vengono trasmessi da generazione in generazione.

In un contesto così dinamico, i cittadini di Trieste avrebbero l’opportunità di conoscere meglio le tradizioni locali, riscoprendo usanze e pratiche artigianali che rischiano di andare perdute. Gli artigiani e i produttori non solo venderebbero i loro prodotti, ma racconterebbero le storie dietro ogni creazione, trasmettendo competenze e tecniche particolari. Questo tipo di interazione diretta favorisce un profondo apprezzamento per il lavoro manuale e per le radici culturali della comunità.

Il mercatino diventerebbe anche un punto di incontro per diverse culture presenti a Trieste, creando un melting pot di idee e tradizioni. Cittadini di diverse origini potrebbero condividere le loro culture culinarie, artistiche e artigianali, arricchendo l’esperienza complessiva del mercato. Questo scambio culturale favorisce la comprensione reciproca e la coesione sociale, rendendo la comunità più aperta e inclusiva.

Oltre alla vendita di beni, il mercatino potrebbe ospitare workshop, dimostrazioni e eventi culturali. Ad esempio, un artigiano potrebbe insegnare ai giovani come lavorare il legno, o una nonna triestina potrebbe mostrare come preparare un piatto tradizionale. Questi momenti di condivisione non solo preservano le tradizioni, ma le rendono vive e accessibili alle nuove generazioni.

La condivisione delle conoscenze locali non si limita alle arti manuali. Gli agricoltori potrebbero scambiare tecniche di coltivazione sostenibile, o gli appassionati di storia locale potrebbero organizzare tour guidati per raccontare storie dimenticate della città. Ogni interazione al mercato arricchisce il patrimonio culturale di Trieste e rafforza il senso di comunità.

In conclusione, un mercatino locale a Trieste non sarebbe solo un luogo di commercio, ma un vero e proprio hub culturale. Favorendo gli scambi culturali e la condivisione delle conoscenze locali, contribuirebbe a mantenere vive le tradizioni, promuovere la coesione sociale e creare un ambiente dove ogni cittadino può sentirsi parte di una ricca e variegata comunità. Questo mercatino diventerebbe il cuore pulsante della vita culturale triestina, un luogo dove passato e presente si incontrano per costruire un futuro condiviso.

Alessandro

Accessibilità e inclusività economica

Accessibilità e inclusività economica

Immagina un mercatino locale a Trieste, dove l’assenza di burocrazia rende beni e servizi accessibili a tutti i cittadini, indipendentemente dal loro reddito. Questo tipo di mercato potrebbe avere un impatto straordinario sull’inclusività economica della città. Senza le complicazioni burocratiche e i costi associati, le persone avrebbero accesso a una varietà di prodotti e servizi a prezzi più convenienti. Questo è particolarmente importante per le famiglie a basso reddito, che spesso faticano a permettersi beni essenziali.

Un mercatino senza burocrazia elimina molte delle barriere economiche che spesso limitano l’accesso ai mercati tradizionali. Ad esempio, i costi di licenze, permessi e altre formalità legali possono essere proibitivi per piccoli commercianti e artigiani. Senza queste spese, i venditori possono offrire i loro prodotti a prezzi più bassi, rendendoli più accessibili per tutti i cittadini. Inoltre, la riduzione dei costi operativi incoraggia più persone a partecipare al mercato, aumentando la diversità e l’offerta di beni e servizi disponibili.

Questo tipo di mercato potrebbe anche favorire l’inclusività sociale. Un mercatino accessibile a tutti diventa un luogo di incontro dove persone di diverse estrazioni sociali possono interagire, scambiarsi idee e costruire relazioni. Questa dinamica contribuisce a creare una comunità più coesa e integrata, dove ogni individuo si sente parte di un tessuto sociale solidale e collaborativo.

L’accessibilità economica non riguarda solo i prezzi più bassi, ma anche la possibilità di partecipare come venditori. Per molti, aprire una bancarella in un mercatino locale potrebbe rappresentare un’opportunità per avviare una piccola attività, sperimentare idee imprenditoriali e migliorare la propria situazione economica. Senza barriere burocratiche, il mercato diventa un vero e proprio trampolino di lancio per nuovi imprenditori.

Inoltre, un mercatino inclusivo promuove il commercio di beni e servizi locali, riducendo la dipendenza da prodotti importati e sostenendo l’economia locale. Questo crea un ciclo virtuoso, dove il denaro speso nel mercato rimane nella comunità, contribuendo a migliorare il benessere economico complessivo di Trieste.

In conclusione, un mercatino locale senza burocrazia a Trieste potrebbe rivoluzionare l’accessibilità e l’inclusività economica. Offrendo beni e servizi a prezzi accessibili e rimuovendo le barriere economiche per i venditori, questo tipo di mercato favorirebbe una comunità più equa, coesa e prospera, dove ogni cittadino ha la possibilità di partecipare e beneficiare delle opportunità economiche locali.

Alessandro

Incentivazione della creatività e dell’artigianato locale

Incentivazione della creatività e dell’artigianato locale

Immagina un mercatino locale a Trieste, libero da burocrazia, dove gli artigiani e i piccoli produttori possono vendere le loro creazioni direttamente ai cittadini. Questo tipo di mercato rappresenterebbe un grande incentivo per la creatività e l’artigianato locale. Senza le complessità burocratiche, gli artigiani avrebbero la libertà di concentrarsi sulla qualità e l’originalità dei loro prodotti, potendo così esprimere al meglio il loro talento e la loro inventiva.

Un mercatino del genere sarebbe un vero e proprio incubatore di creatività. I cittadini avrebbero accesso a una vasta gamma di prodotti unici, realizzati con cura e passione, che non si trovano nei negozi tradizionali. Questo non solo arricchirebbe l’offerta del mercato, ma permetterebbe anche agli artigiani di sperimentare nuove idee e tecniche, sapendo di avere un pubblico pronto ad apprezzare e supportare il loro lavoro.

Per i piccoli produttori, il mercatino rappresenterebbe un’opportunità preziosa per farsi conoscere e creare una clientela fidelizzata. Senza i costi e le complicazioni legate alla burocrazia, potrebbero vendere i loro prodotti a prezzi più accessibili, aumentando così le loro vendite e la sostenibilità del loro lavoro. Inoltre, il contatto diretto con i clienti permetterebbe di ricevere feedback immediati, utili per migliorare e adattare la propria offerta.

Il mercatino locale contribuirebbe anche a preservare e valorizzare le tradizioni artigianali di Trieste. In un’epoca dominata dalla produzione industriale, gli oggetti fatti a mano raccontano storie di maestria e dedizione, mantenendo vive tecniche e saperi tramandati di generazione in generazione. I visitatori del mercatino non comprerebbero solo un oggetto, ma un pezzo di cultura e storia locale.

Inoltre, un mercatino del genere favorirebbe l’interazione e la collaborazione tra gli artigiani stessi. Potrebbero nascere nuove idee, progetti condivisi e sinergie che rafforzerebbero ulteriormente il tessuto economico e creativo della città. Eventi e workshop organizzati all’interno del mercato potrebbero attrarre visitatori anche da fuori Trieste, creando un circolo virtuoso di crescita e sviluppo.

In conclusione, un mercatino senza burocrazia a Trieste rappresenterebbe una potente leva per incentivare la creatività e l’artigianato locale. Offrirebbe un palcoscenico ideale per gli artigiani e i piccoli produttori, valorizzando il loro lavoro e contribuendo a creare una comunità più ricca, vivace e culturalmente integrata.

Alessandro

Come faccio a stampare i soldi

Come faccio a stampare i soldi

Oggi ho chiesto alla EyAi “come faccio a stampare i soldi legalmente?” e mi risponde che é una prerogativa esclusiva della Banca d’Italia che sotto supervisione della BCE è bla bla bla…

Interessante è che mi ha anche detto “Per chi non è un ente autorizzato qualsiasi tentativo di stampa denaro è considerato falsificazione ed è severamente punito dalla legge” a prescindere che magari ci sarà stato anche qualche caso in cui non si punisce severamente, nel senso che per divertimento un giudice ti può punire. 🙂

Il testo continua con “per l’individuo e le imprese ottenere denaro legalmente comporta guadagnarlo attraverso attività lavorative investimenti prestiti concessi banche e istituzioni” bla bla bla…

Quindi il denaro non lo puoi stampare tu (te lo devi sudare), questo c’è l’hanno sempre insegnato a scuola, non puoi stampare denaro perché prerogativa della banca Invece tutti gli individui privati che sono in realtà il vero Popolo Sovrano, non possono stamparlo anche se ne avrebbero la vera proprietà.

Da un certo punto di vista se pensi che c’è una persona più esperta di te che sa come funziona tutto l’equilibrio economico fra paesi o all’interno di un paese, allora è giusto che lo faccia lui. Ma in realtà secondo me, se fosse così esperto con lo “strumento” chiamato denaro, le cose funzionerebbero bene e non male come funzionano adesso.

Invece con l’avvento del Bitcoin di questo cambiamento evolutivo tutti si sono messi a stampare denaro (crypto) vedi come la DeFi (Finanza Decentralizzata), se vai sull’elenco delle cryptovalute  oramai ce ne sono ventimila io che ho iniziato nel 2011 ce n’erano molto poche e il primo è ovviamente il Bitcoin perché è il più importante è più sicuro.

tutti gli altri sono un po’ un problema perché sono stampati a caso cioè da chi magari non lo sa come funziona L’economia, in realtà è una cosa che pian piano la si può apprendere con semplici studi. Io mi ricordo con la Banca Etica quando è nata ho preso un’azione (una quota) a Padova nel il mio ristorante venivano a mangiare i fondatori, e adesso è diventata mezza azione, gliel’ho pure lasciata perché vogliono i soldi per riprendermi questa azione. Mi sembra poco “etico”.

In una cosa del genere non c’è fluidità nel denaro, non c’è un ragionamento che possa portare alla semplicità e il funzionamento di uno strumento, quando tu sei esperto nel costruire una sedia allora la sai fare, funziona bene, quando tu non sei esperto e ti metti a stampare denaro e non sai neanche cos’è lo strumento, è ben difficile ti riesca bene.

Vi lascio con questo pensiero, magari ne possiamo discutere nei corsi o nelle riunioni che tengo giù in saletta a Trieste, ogni giovedì dalle 19 alle 21 sono lì, mandatemi un messaggio e ne discutiamo, ovviamente il tema è l’economia con le cryptovalute e di tutto quello che può funzionare e che serve a migliorare questo nostro mondo.

Alessandro “cocioale”

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Sostenibilità e riduzione degli sprechi

Sostenibilità e riduzione degli sprechi

Immagina un mercatino locale a Trieste dove i cittadini si scambiano beni usati e servizi. Questo tipo di mercato non solo favorirebbe l’economia locale, ma avrebbe anche un impatto positivo sulla sostenibilità ambientale. Lo scambio di beni usati rappresenta una delle forme più efficaci di riduzione degli sprechi. Invece di finire in discarica, oggetti ancora utili trovano una nuova vita nelle mani di chi ne ha bisogno, riducendo così la quantità di rifiuti prodotti.

Inoltre, questo sistema promuove il riuso, una pratica essenziale per una gestione sostenibile delle risorse. Gli oggetti che una persona non usa più possono essere estremamente utili per qualcun altro, prolungando la vita dei prodotti e riducendo la domanda di nuove risorse. Questo processo aiuta a diminuire l’impatto ambientale legato alla produzione e al trasporto di nuovi beni, che spesso comportano elevati consumi energetici e l’emissione di gas serra.

Il mercatino locale favorirebbe anche la cultura della riparazione. Invece di gettare via oggetti danneggiati, le persone potrebbero cercare chi è in grado di ripararli, sostenendo così artigiani e piccoli imprenditori locali specializzati in riparazioni. Questo non solo ridurrebbe gli sprechi, ma anche la necessità di nuove materie prime, contribuendo a una significativa riduzione dell’impatto ecologico complessivo.

Partecipare a un mercatino del genere sensibilizzerebbe i cittadini sulla necessità di un consumo più consapevole e responsabile. In un’era di consumismo sfrenato, tornare a pratiche di scambio e riuso può portare a una maggiore consapevolezza delle risorse limitate del nostro pianeta e dell’importanza di preservarle. Inoltre, il mercatino potrebbe diventare un luogo di educazione ambientale, dove organizzare workshop e eventi per insegnare pratiche di riuso, riciclo e riparazione.

In conclusione, un mercatino locale basato sullo scambio di beni usati e servizi a Trieste non solo ridurrebbe gli sprechi, ma promuoverebbe una cultura di sostenibilità e responsabilità ambientale. Questo modello potrebbe fare da esempio per altre comunità, dimostrando che piccole azioni locali possono avere un grande impatto globale.

Alessandro

Benefici economici della moneta locale

Benefici economici della moneta locale

Immagina Trieste con una moneta locale interna che rivoluziona il modo in cui i cittadini commerciano tra loro. L’introduzione di una moneta locale avrebbe un impatto economico significativo, stimolando l’economia locale in modi che non si immaginano. Innanzitutto, una moneta locale incentiverebbe il commercio tra i residenti, mantenendo i capitali all’interno della comunità. Questo significa che i soldi guadagnati e spesi rimarrebbero a Trieste, sostenendo i negozi locali, gli artigiani e i produttori.

Un altro vantaggio chiave è la riduzione della fuga di capitali. Con una moneta locale, i cittadini sarebbero più inclini a spendere i loro soldi nei negozi e nei servizi del posto invece di rivolgersi a catene internazionali o acquisti online fuori città. Questo favorirebbe un’economia circolare, dove ogni euro speso genera ulteriori benefici economici per la comunità, creando un effetto moltiplicatore positivo.

Inoltre, l’uso di una moneta locale potrebbe incentivare l’innovazione e la diversificazione dell’economia triestina. I piccoli imprenditori avrebbero l’opportunità di emergere e prosperare, offrendo prodotti unici e servizi personalizzati che rispondono meglio alle esigenze locali. Questo porterebbe anche alla creazione di nuovi posti di lavoro, riducendo la disoccupazione e migliorando il benessere generale della città.

Una moneta locale potrebbe anche promuovere un’economia più resiliente. In tempi di crisi economica globale, Trieste potrebbe contare su un sistema economico autonomo e meno vulnerabile alle fluttuazioni esterne. Questo sistema incoraggerebbe la collaborazione tra i cittadini, rafforzando ulteriormente il tessuto economico e sociale della città.

Infine, l’adozione di una moneta locale potrebbe stimolare una maggiore consapevolezza sul consumo responsabile. I cittadini sarebbero più attenti a come e dove spendono i loro soldi, preferendo sostenere attività che rispettano l’ambiente e promuovono pratiche sostenibili. In conclusione, una moneta locale non solo stimolerebbe l’economia di Trieste, ma contribuirebbe a creare una comunità più forte, autosufficiente e sostenibile.

Alessandro

Promozione della comunità locale

Promozione della comunità locale

Immagina un mercatino locale a Trieste dove i cittadini possono scambiarsi beni e servizi senza alcuna burocrazia e utilizzando una moneta locale interna. Questo tipo di mercato potrebbe fare miracoli per la comunità. Senza le solite complicazioni burocratiche, le persone si sentirebbero più libere di partecipare, promuovendo un forte senso di appartenenza e coesione sociale. È sorprendente come un semplice mercato possa rafforzare i legami comunitari!

Inoltre, questo mercatino sarebbe un luogo dove i cittadini di Trieste potrebbero incontrarsi regolarmente, creando un ambiente vivace e pieno di energia positiva. I benefici culturali sarebbero enormi, con la possibilità di condividere storie, tradizioni e conoscenze locali. Le persone potrebbero scoprire di più sui loro vicini e sulle loro competenze, creando una rete di supporto reciproco.

Un mercatino così potrebbe anche diventare un vero e proprio hub culturale, dove si organizzano eventi, workshop e altre attività che coinvolgono tutta la comunità. Immagina laboratori di artigianato, spettacoli di musica locale, e tanto altro! Tutto questo rafforzerebbe l’identità culturale di Trieste, rendendo la città ancora più affascinante e unica.

In sostanza, un mercatino senza burocrazia e con una moneta locale non solo faciliterebbe lo scambio di beni e servizi, ma contribuirebbe anche a creare una comunità più unita, vivace e culturalmente ricca. Trieste diventerebbe un esempio di come il commercio locale possa fare la differenza nella vita quotidiana delle persone.

Alessandro

Alterna il compratore e il venditore

Alterna il compratore e il venditore

Come mai c’è differenza tra venditore e compratore? se ognuno di noi si alternasse come in un mercatino locale?

La differenza tra venditore e compratore è una caratteristica intrinseca dei mercati, sia fisici che virtuali, e deriva dalla natura stessa dello scambio commerciale. Ecco alcune ragioni per cui esiste questa distinzione:

1. **Ruoli complementari**: Nella dinamica degli scambi commerciali, il venditore offre beni o servizi in cambio di denaro o altri beni. Il compratore, d’altro canto, cerca di acquisire i beni o i servizi offerti dal venditore. Questi due ruoli sono complementari e fondamentali per il funzionamento del mercato.

2. **Specializzazione e competenza**: Spesso il venditore ha una competenza specifica o una risorsa che il compratore desidera acquisire. Il venditore può aver investito tempo e risorse nello sviluppo di prodotti o servizi, mentre il compratore potrebbe non avere le stesse competenze o risorse disponibili per produrre o ottenere gli stessi beni o servizi autonomamente.

3. **Divisione del lavoro**: La divisione del lavoro è una delle basi dell’economia moderna. Consentendo a individui o aziende di specializzarsi nella produzione di determinati beni o servizi, si aumenta l’efficienza complessiva del sistema economico. Il venditore si specializza nella produzione o nell’offerta di specifici beni o servizi, mentre il compratore si specializza nell’acquisizione di beni o servizi che soddisfano le proprie esigenze.

Se ognuno di noi si alternasse come in un mercatino locale, potremmo osservare una dinamica più fluida e flessibile, in cui le persone assumono temporaneamente il ruolo di venditore o compratore a seconda delle loro esigenze e risorse disponibili. Tuttavia, è probabile che comunque si verifichino differenze di competenze, risorse e interessi tra gli individui, che porterebbero alla persistenza di una distinzione tra venditore e compratore, anche se più fluida rispetto a un contesto commerciale tradizionale.

Alessandro “cocioale” Valerio

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Liberare il Potere dalle Banche Centrali

Liberare il Potere dalle Banche Centrali

Nel mondo finanziario odierno, il concetto di decentralizzazione sta guadagnando sempre più terreno, e non c’è campo in cui questo sia più evidente che nelle criptovalute. Ma perché dovremmo dare importanza a queste valute decentralizzate?

1. **Autonomia finanziaria**: Le valute decentralizzate come Bitcoin, Ethereum e altre permettono agli individui di avere un controllo totale sui propri fondi. Non sono soggette a regolamentazioni governative o a politiche monetarie centrali, garantendo agli utenti un’autonomia senza precedenti sul proprio denaro.

2. **Riduzione della censura**: In molti paesi, i governi possono censurare o controllare i flussi finanziari. Le valute decentralizzate offrono un mezzo di scambio che è resistente alla censura. Questo è particolarmente importante in contesti in cui la libertà finanziaria è minacciata.

3. **Trasparenza e sicurezza**: Le transazioni con valute decentralizzate sono immutabili e tracciate sulla blockchain. Ciò significa che è molto difficile manipolare o alterare i dati delle transazioni una volta confermate. Inoltre, i livelli di sicurezza crittografica impiegati nelle blockchain rendono estremamente difficile per gli hacker o le istituzioni centrali manipolare il sistema.

4. **Accesso finanziario globale**: Molte persone nel mondo non hanno accesso ai servizi finanziari tradizionali a causa di restrizioni geografiche, burocrazia o mancanza di documenti. Le valute decentralizzate offrono un accesso finanziario globale a chiunque abbia una connessione internet, senza la necessità di autorizzazioni o identificazioni formali.

5. **Innovazione e sviluppo**: La tecnologia blockchain, alla base delle valute decentralizzate, ha il potenziale per rivoluzionare non solo il settore finanziario, ma anche molti altri settori come la logistica, la sanità e l’energia. Sostenere le valute decentralizzate significa sostenere l’innovazione e lo sviluppo tecnologico.

In conclusione, l’uso delle valute decentralizzate non riguarda solo il modo in cui gestiamo il nostro denaro, ma incide profondamente sulla nostra libertà economica e sulla nostra capacità di plasmare il futuro finanziario globale. Mentre il mondo si muove sempre più verso la digitalizzazione, comprendere e abbracciare la decentralizzazione diventa cruciale per garantire un sistema finanziario equo, trasparente e accessibile a tutti.

Alessandro “cocioale” Valerio

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Un Marketplace che Utilizza le Criptovalute

Un Marketplace che Utilizza le Criptovalute

Vantaggi di un Marketplace che utilizza le cryptovalute.

1. **Efficienza delle transazioni**: I marketplace che accettano criptovalute offrono un modo efficiente per effettuare transazioni online. Eliminano la necessità di intermediari finanziari e riducono i tempi di elaborazione dei pagamenti, consentendo agli acquirenti e ai venditori di concludere gli scambi in modo rapido e diretto.

2. **Minori costi di transazione**: Le criptovalute riducono i costi associati alle transazioni online, eliminando le commissioni di elaborazione delle carte di credito o di altri intermediari finanziari. Ciò si traduce in tariffe più basse per gli utenti del marketplace e in una maggiore redditività per i venditori.

3. **Accesso globale al mercato**: Utilizzare criptovalute su un marketplace consente agli utenti di partecipare al commercio globale senza doversi preoccupare delle fluttuazioni dei tassi di cambio o delle restrizioni bancarie. Questo apre le porte a un’ampia base di clienti provenienti da tutto il mondo, aumentando le opportunità di vendita per i commercianti.

4. **Sicurezza delle transazioni**: Le criptovalute offrono un livello superiore di sicurezza rispetto ai metodi di pagamento tradizionali. Grazie alla tecnologia blockchain, le transazioni sono crittografate e immutabili, riducendo il rischio di frodi e di accessi non autorizzati ai dati finanziari degli utenti.

5. **Riservatezza e anonimato**: Le criptovalute consentono agli utenti di mantenere un certo grado di anonimato durante le transazioni online. Questo può essere particolarmente importante per coloro che desiderano proteggere la propria privacy e i propri dati personali durante gli acquisti online.

6. **Sostenibilità ambientale**: Molti protocolli blockchain utilizzati nelle criptovalute sono progettati per essere più sostenibili dal punto di vista ambientale rispetto ai sistemi finanziari tradizionali. Questo può contribuire a ridurre l’impatto ambientale complessivo delle attività commerciali online.

Partecipare a un marketplace che utilizza le criptovalute non solo offre numerosi vantaggi pratici, ma anche un’opportunità per abbracciare l’innovazione tecnologica e contribuire alla crescita di un’economia digitale globale più inclusiva e efficiente.

Alessandro “cocioale” Valerio

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Guernsey e gli effetti incredibili della piena sovranità monetaria

Guernsey e gli effetti incredibili della piena sovranità monetaria

di Davide Gionco

Guernsey e la sovranità monetaria

Guernsey è una isola che si trova nel Canale della Manica, di fronte alle coste nord-occidentali della Francia, oggi amministrativamente parte del Regno Unito.

All’inizio del XIX secolo, a causa delle guerre napoleoniche, il commercio di Guernsey era praticamente assente. La popolazione era in preda alla disperazione. Vi era molta disoccupazione, le difese militari per attacchi dal mare erano state distrutte. Praticamente non c’erano più strade. Gli edifici pubblici erano in rovina e mancava persino una nuova piazza del mercato in cui gli abitanti dell’isola avrebbero potuto scambiare i loro prodotti.
Il governo dell’isola non aveva la possibilità di finanziare le necessarie opere pubbliche mediante le entrate fiscali, in quanto ammontavano a sole 3’000 sterline l’anno, le quali venivano interamente utilizzate per sostenere le spese di ordinaria amministrazione e per il pagamento degli interessi sul debito pubblico, che ammontava a ben 19’000 sterline.

Non fu possibile ottenere prestiti in denaro, in quanto la situazione economica dell’isola era così depressa da non garantirne la restituzione. L’unico soggetto disposto a finanziare il governo richiese un tasso di interesse esorbitante ed insostenibile del 17% l’anno.

 

Ricorda molto la situazione dell’Italia di oggi, non vi pare?

 

Quando si dice “fare di necessità virtù”…

Fu avanzata l’idea che fosse lo stesso governo dell’isola ad emettere una propria moneta. Si sostenne che, essendo sia la manodopera che le materie prime disponibili sull’isola, era assurdo che i lavori non si potessero realizzare unicamente per la mancanza di denaro.

Quando le condizioni economiche di Guernsey peggiorarono ulteriormente, questa soluzione si rivelò con tutta evidenza l’unica possibile.

Nonostante diverse battute d’arresto e una iniziale opposizione i sostenitori della “moneta di stato” riuscirono a fare approvare la propria proposta. Nel 1816 furono quindi stampate 4’000 banconote da una sterlina e utilizzate per pagare gli interventi più urgenti.

Dopo avere constatato che questa modalità “atipica” di emissione di denaro, senza riserve d’oro o di altro genere come riserva, non aveva comportato alcun problema finanziario e che era stato ottenuto lo scopo di realizzare gli interventi più urgenti, per i successivi 20 anni il governo dispose la stampa di un totale di 80’000 sterline, le quali furono utilizzate per la costruzione della piazza del nuovo mercato, delle scuole in ogni comune dell’isola, di una rete stradale adeguata, per il restauro dell’antico Elisabeth College, ecc. Le banconote emesse venivano ritirate dal governo tramite la riscossione fiscale: canoni di mercato, dazi doganali, ecc,
Nel 1836, dopo 20 anni dalla prima emissione di “sterline di Guernsey”, erano state complessivamente incassate/ritirate dal governo dell’isola 55’000 sterline.

 

Nonostante il successo dell’iniziativa del governo locale e la soddisfazione della popolazione questa esperienza ebbe fine.

Già in seguito alla prima emissione di banconote del 1816 vi era stata una debole azione di opposizione locale, da parte delle persone che ritenevano che fosse pericoloso emettere denaro senza delle riserve in oro di garanzia. Tuttavia le maggiori pressioni provenirono dall’esterno.

Una forte opposizione provenne dalla vicina isola di Jersey. Gli abitanti di Jersey, invidiosi della prosperità di Guernsey che, nel 1819 ottennero dal governo della madrepatria inglese l’emissione di un ordine del Consiglio della Corona per il quale il Governo di Guernsey non avrebbe potuto stampare sterline per un ammontare superiore al proprio reddito senza il consenso di re Giorgio III. Il Governo di Guernsey, tuttavia, continuò le proprie emissioni, forte del sostegno della popolazione locale.

Negli anni successivi una più forte opposizione all’iniziativa del governo di Guernsey arrivò dalla comunità bancaria inglese. Sebbene a Guernsey non fosse presente alcuna banca (l’unica banca fosse stata chiusa 1810, a seguito dell’occupazione di Napoleone e della mancanza di interessi economici), i banchieri di Londra erano sempre più preoccupati di quanto accadeva nell’isola a causa del successo popolare della “sterlina di Guernsey”, che stava portando uno sviluppo economico senza precedenti dell’isola.

Nel 1827 che venne di nuovo aperta una banca privata nel l’isola, la quale iniziò ad emettere le proprie banconote che circolarono parallelamente a quelle emesse dallo stato. Due anni più tardi gli amministratori di questa banca denunciarono al governo di Westminster che il governo locale di Guernsey aveva oltrepassato superato i limiti imposti dall’ordine del 1819 dal Consiglio della Corona.

Il Consiglio della Corona scrisse al Governo di Guernsey per chiedere spiegazioni, tuttavia la risposta del governo locale fu ritenuta soddisfacente, per cui non furono intrapresi ulteriori provvedimenti.

Nel 1835 venne aperta a Guernsey una seconda banca, la quale iniziò ad emettere banconote in grande quantità concedendo prestiti a tassi di interesse molto convenienti, al punto da provocare un forte aumento dei prezzi dei prodotti locali ed un alto tasso di inflazione.

Nel 1836 l’isola fu invasa dal panico per l’eccessivo rincaro dei prezzi. Il Parlamento di Guernsey si riunì e delegò un comitato per discutere con le 2 banche dell’isola le misure necessarie per riportare la situazione sotto controllo. I membri di questa commissione non erano tutti d’accordo con l’emissione di banconote da parte del governo locale. Per questo motivo l’accordo raggiunto fu favorevole unicamente ai banchieri, i quali ottennero di dichiarare che le “sterline di Guernsey erano formalmente senza valore” e che il governo di Guernsey avrebbe convertito 15’000 sterline di Guernsey, non garantite da riserve in oro, in “vere sterline” emesse dalle banche locali, concesso mediante un prestito bancario al modico tasso di  interesse del 3%, ponendo fine ad ulteriori emissioni di banconote da parte del governo locale, ritenute la causa dell’eccessiva inflazione che aveva colpito l’isola. Nel contempo non fu posto alcun limite alle emissioni di banconote da parte delle banche messe in circolazione sotto forma di credito, in quanto garantite dalle riserve in oro.

 

Questa fu la fine di quello che era comunemente noto come il sistema “Market House”.

Nel 1914 il governo di Guernsey riprese le emissioni di proprie banconote, ma con il vincolo di garantirne l’emissione tramite depositi governativi presso le banche private, di fatto vincolandola alla sterlina ufficiale emessa dalla Bank of England.

 

Cosa ci insegna del “Market House” di Guernsey?

La finanza “ortodossa” non era in grado di fare nulla per risollevare l’economia di Guernsey dopo le devastazioni delle guerre napoleoniche. Il governo locale non poteva disporre dei fondi necessari per il rilancio economico dell’isola, in quanto né la tassazione, né le banche l’avrebbero potuta assicurare.
Quando fu adottata la soluzione di emettere localmente delle banconote, senza alcuna garanzia di riserve in oro, ma con il solo accorgimento di utilizzarle in cambio della realizzazione di opere di utilità pubblica e con la garanzia di spendibilità assicurata dalla riscossione di tasse locali nella medesima valuta, nel giro di 20 anni l’isola di Guernsey passò da una profonda depressione economica ad un livello di benessere che la rese famosa in tutto il Regno Unito.

Mediante l’emissione di moneta di Stato questo sviluppo economico avvenne senza aumentare il debito nazionale dell’isola (anche perché le banche inizialmente non intendevano concedere crediti al governo) e senza spese per interessi sul debito.

L’esperienza ebbe fine solo quando l’emissione eccessiva di banconote da parte delle banche private provocò una eccessiva inflazione e quando una ristretta commissione, composta da persone con ogni probabilità corrotte dalle stesse banche (mediante le banconote emesse da esse stesse) decise che l’inflazione era stata causata dalle emissioni di banconote governative.

Per la cronaca, successivamente alla “controriforma” del 1836 e fino al 1914 il governo di Guernsey raccolse in tasse più di 35’000 sterline solamente per pagare gli interessi sulle 15’000 sterline che nel 1836 erano state “prestate al modico tasso del 3%” al governo per convertire le “sterline senza valore” emesse dal governo locale”.

 

Coloro che si oppongono alla emissione di denaro diretta da parte dello Stato in genere evocano lo spauracchio dell’inflazione. Va invece ricordato come l’inflazione dipenda dalla quantità di denaro circolante nell’economia reale, quella utilizzata per la compravendita di beni e servizi, in relazione alla disponibilità di beni e servizi sul mercato.

Nel caso di Guernsey, quando lo Stato emise denaro la prima volta ci sarebbe potuta essere inflazione solo se ci fosse stata una carenza di materie prime o di manodopera. Ma non ci fu inflazione alcuna fino al 1836. Fino a quell’anno il governo locale aveva gradualmente e costantemente regolato l’emissione di biglietti in modo da finanziare le necessarie opere pubbliche non oltre la capacità lavorativa locale ed alla disponibilità di materie prime.

Solo nel 1836, in seguito all’azione delle 2 banche private, l’emissione di denaro divenne incontrollata, generando inflazione a causa di uno smisurato aumento della domanda privata di beni e servizi, che l’isola non era in grado di garantire.

 

Tale quantità non è determinata unicamente dalle emissioni statali, ma anche soprattutto dalle emissioni di denaro fatte dalle banche private quando fanno credito, le quali, non sottoposte ad un controllo pubblico, possono irresponsabilmente (o volutamente) creare fenomeni di inflazione o di deflazione.

E’ solo il caso di ricordare che attualmente il denaro creato tramite emissione di credito bancario rappresenta fra il 90 e il 95% del denaro che viene utilizzato nell’economia di mercato.

Ed è il caso di ricordare che la stragrande maggioranza del denaro oggi in circolazione non circola nell’economia reale, nella quale vengono misurare le variazioni di prezzo del “paniere dei beni e servizi” (dicesi tasso di inflazione), ma circola nell’economia finanziaria (titoli, fondi d’investimento, etc.), la quale è effettivamente iper-inflazionata a causa dell’eccesso di immissione di moneta creata dal sistema bancario privato. L’aumento incontrollato dell’economia finanziaria porta inevitabilmente allo scoppio di bolle speculative, con ulteriori gravi danni all’economia reale.

Liberamente tratto da libro:
« An example of communal currency, the facts about the Guernsey Market House »
di Joseph Theodore Harris

EIP 1559 : La soluzione per il Gas di Ethereum

Prima di conoscere questa nuova Soluzione/Rivoluzione di Ethereum , e chiederci cosa cambierà,come e perché, vediamo cos’è un EIP.

EIP è l’acronimo di Ethereum Improvement Proposal, cioè Proposte di Miglioramento Ethereum, già utilizzate nella rete Bitcoin con l’acronimo di BIP ( Bitcoin Improvement Proposal).

Gli EIP sono fondamentali, per poter presentare cambiamenti o nuove funzioni alla community Ethereum e per decidere gli standard della piattaforma. Esistono 3 categorie di EIP:

  • Standards EIP: Descrivono qualsiasi modifica che interessa la maggior parte o tutte le implementazioni della Blockchain Ethereum. Categoria di cui fa parte ERC (Ethereum Request for Comment), lo standard con cui vengono proposti formati,registri e anche i token e le loro funzionalità, ad esempio l’ERC-20, lo standard di token più famoso, o ERC-721 per gli NFT ( Non-Fungible Token).
  • Meta EIP: Funzionano come gli Standards ma vengono applicati ad aree diverse del protocollo Ethereum.
  • EIP informativo: Descrivono problemi di progettazione di Ethereum o forniscono linee guida o informazioni generali alla comunità di Ethereum,ma non propone nuove funzionalità.

Chiunque abbia competenze ed un idea di miglioramento può presentare un EIP. Ogni EIP deve specificare in modo dettagliato e tecnico: quali sono le modifiche, le motivazioni,come gioverebbero al sistema e come verrebbero integrate nel sistema. Una volta condiviso con la rete può essere preso in considerazione e se considerato utile per la community, dovrà essere accettato dalla stessa, o quantomeno dalla maggioranza,per essere eventualmente implementato.

Per informazioni più dettagliate sugli EIP e sulle modalità di presentazione potete visitare la pagina: https://eips.ethereum.org/EIPS/eip-1

EIP 1559  verrà implementato a Luglio attraverso un Hard Fork denominato “London”. London è stato proposto da vari personaggi tra cui Vitalik Buterin ed Eric Conner (fondatore di EthHub), discusso già da qualche anno, ha avuto successo tra gli users di Ethereum che da tempo lamentano disagi in termini di velocità e costi delle transazioni, un po’ meno apprezzato dai Miner e da alcune delle più famose mining pool di Ethereum.

Come già accennato in un mio articolo precedente: Commissioni di Transazione: Capirle e “Prezzarle”, nella Blockchain  Ethereum il costo del Gas delle commissioni è determinato dal mercato. Ad oggi in ogni transazione andiamo a specificare quanto gas siamo disposti a pagare ai Miner per confermare la nostra transazione al più presto. Questo sistema egoistico e senza freni, ha scatenato una sorta di gara a chi offre di più, e dal momento che come sappiamo, i Miner considerano prima le transazioni con le commissioni più alte, questa situazione, con l’ampliarsi della rete ed il boom della DeFi, negli ultimi mesi ha portato a cifre di commissione imbarazzanti sia sul circuito CeFi, che sullo stesso DeFi. Se andiamo a controllare uno degli strumenti di monitoraggio del costo attuale del Gas “EthGas Station”, possiamo notare che è arrivato addirittura a 300 Gwei!!! Un problema che grava soprattutto sul sistema DeFi dove le operazioni di trading spesso necessitano di transazioni veloci, quindi molto più costose soprattutto nei periodi di congestione della rete. Escludendo di fatto una buona fetta di mercato,che non riesce ad inserirsi o fare operazioni per i costi elevati.

Con l’aggiornamento “London” saranno 2 le modifiche principali che dovrebbero portare un significativo miglioramento:

La prima modifica di Ethereum riguarderà i blocchi. Nella Blockchain di Ethereum i blocchi hanno dimensioni limitate,attualmente questo limite è di 12.500.000 milioni di Gas. Questo “Gas Limit”  è importante per far si che i blocchi non diventino troppo grandi e garantiscano anche ai nodi meno performanti,di partecipare e sostenere la rete. I Miner che inseriscono le transazioni nei blocchi devono tenersi al di sotto del “Gas Limit”, in ogni blocco estratto,circa ogni 12 secondi.

La proposta “1559” consiste in dei blocchi con dimensioni variabili che nei periodi in cui la rete è congestionata,da un limite massimo di Gas per blocco di 12,5 milioni che chiameremo “Gas Target”, si espandono in capienza, per poi ricontrarsi quando la rete si ristabilizza. Con il nuovo protocollo sia la quantità di Gas ideale per la commissione,che il Gas Target del blocco verranno stimati da un algoritmo che  aumenterà o diminuirà le tariffe in base ai livelli di congestione della rete in quel determinato periodo, regolando così la volatilità delle Fee, mantenendo un valore più equo ed accessibile a tutti, e prevenendo congestioni che rallentano il flusso.

EIP 1559 Introduce anche una nuova struttura di commissione, e lo fa dividendo la  commissione di transazione in 3 elementi :

  • Una commissione di transazione a tariffa fissa, pagata alla rete, uguale per tutti, che verrà chiamata “Base Fee” che come abbiamo detto aumenterà e diminuirà in base al Gas Target del blocco precedente e alla congestione della rete come ho già accennato sopra.
  • Una “Commissione d’Inclusione”o “Inclusion Fee” che verrà assegnata ai Miner dalla rete. La “Inclusion Fee”rappresenterà la commissione massima per Gas che siamo disposti a pagare ai Miner per stimolarli ad inserire la nostra transazione nel blocco.
  • Una “Max Fee” che corrisponderà alla tariffa massima che l’utente è disposto a pagare in totale per la transazione,che dovrà coprire sia la “Base Fee” che la ”Inclusion Fee”. Se l’utente dovesse spendere meno della cifra di Max Fee impostata ,il Gas in eccesso, non consumato,verrà restituito al mittente.

Un’altra delle novità più importanti di EIP 1559 è che la Base Fee invece di essere distribuita ai Miner verrà bruciata, in modo cercare di creare nel tempo scarsità di moneta e fare aumentare il valore di Ethereum.

Per chi volesse approfondire può trovare informazioni dettagliate su GitHub alla pagina di presentazione dell’ EIP 1559  : https://github.com/ethereum/EIPs/blob/master/EIPS/eip-1559.md

Per questi motivi EIP 1559  ha scatenato proteste e vari dibattiti dalle più importanti e famose mining pool di Ethereum, che avrebbero una perdita economica stimata, dal 20-30% fino addirittura al 50% da qualcuno; infatti mentre oggi i Miner incassano sia la ricompensa per il mining, sia le commissioni di transazione, con questo nuovo sistema,come abbiamo visto la loro ricompensa comprenderà l’Inclusion Fee, e le ricompense per l’estrazione del blocco.                    Nonostante il muso duro delle pool Mining , le critiche di qualche personaggio dell’ambiente che ha esternato la propria incertezza, qualcuno che ha fatto notare una sorta di ingiustizia nei confronti dei miner, qualcuno ha minacciato addirittura un Hard Fork, i possibili problemi di sicurezza che il sistema potrebbe creare,o le possibili conseguenze,ormai resta deciso che questo aggiornamento si farà a Luglio,accettato dalla maggioranza della comunità come una ventata d’aria fresca. Anche se gli stessi autori,restano con i piedi per terra e non si spingono a previsioni, in quanto questo EIP funzionerà se effettivamente verrà bruciata una cifra maggiore di commissioni rispetto a quanto generato dal mining,in quanto porterebbe Ethereum ad essere un sitema deflazionistico,ma,se viceversa verrà generato più premio minerario di quanto verrà bruciato, l’Ethereum diventerebbe inflazionistico,il che sarebbe un brutto colpo per il futuro dell’ecosistema,solo il tempo e l’utilizzo potranno dare delle risposte.

Ma  personalmente, guardandolo con ottimismo e fuori dagli interessi economici dei Miner o emotivi, insieme al passaggio a Proof of Stake che già di per se aumenterà più di 1000 volte la velocità delle transazioni e con la Proposta di Miglioramento 1559 che regolerà la volatilità delle Fee, lo sviluppo di Ethereum potrebbe diventare davvero importante in quanto diventerebbe più accessibile a tutti in termini economici. Questo porterà l’ecosistema Ethereum ad aggiungere un altro  tassello importante al protocollo,in vista di un’adozione su scala mondiale in aumento. Come si dice “da grandi poteri derivano grandi responsabilità”, ed Ethereum al momento sembra prendersele tutte senza tirarsi indietro.

PS: Questo articolo è gia stato scritto e pubblicato sul mio blog:

andreaalessi.it

Gli imbrogli addolciti

Gli imbrogli addolciti

Ho visto una serie su Netflix che parla di soldi come si stanno usando le debolezze Umane per fare soldi imbrogliando, di come le carte di credito ti vengono proposte, di come nella storia i prestiti agli studenti ti rovinano, del gambling e delle pensioni che non funzionano. In tutta la serie di 5 video non si è mai parlato bene dei soldi e soprattutto male di Governi e Banche che si comportano da tiranni. Perché sono cosi “teneri” con le Istituzioni e non con le Aziende?

Il contesto mi interessa, non per fare imbrogli ovvio, non è nella mia natura, anche se sbaglio anche io e spero di aver sempre chiesto scusa. Il punto chiave di questi video è avvisare la gente che ci sono truffe in cui noi caschiamo sempre, perché è nella nostra natura. Però si sono dimenticati delle truffe fatte dal Sistema orami in decadenza, come ogni Ciclo Umano il Governo (o Re) diventa un tiranno e quindi parlando di schema Ponzi da parte di persone che imbrogliano, ma perché non lo hanno accostato all’INPS o al Governo? Gli Enti o le Istituzioni non sono fatte di persone che le gestiscono? Perché non dicono che le Istituzioni ci trattano come numeri e non come esseri?

Taglia le Carte di Credito è un frase per ricordarci che ci fanno perdere soldi perché ci illudono di averli e ci facilitano a spenderli. Loro usano dei calcoli per sapere se siamo solvibili (ed è anche giusto) ma le banche sono solvibili? Loro stampano i soldi nostri (Popolo Sovrano) e c’è li fanno pure pagare a noi. E le carte revolver che hanno un interesse del 40%? Sono degli strozzini legali che usano gli interessi sugli interessi. E i poveri diventano più poveri, sono degli strumenti che ci illudono di avere soldi, come il mutuo che in banca, dove ci dicono che è conveniente per noi, invece è per loro.

Prestiti agli studenti. Mai visto questo “Il gioco della vita” che mi fanno vedere nel video, preferisco il Cashflow Game. Il prestito per il college è terribile in USA e lo vedo nel gioco del Cashflow, C’è un esempio di una donna che ha chiesto 80 mila per i propri studi e dopo 10 anni aveva pagato 120 mila e doveva ancora 67 mila, come può essere possibile per poi non trovare lavoro? E lo studente è già in debito prima di trovare lavoro. Ci sono gli imbroglioni nella vendita dei corsi e gli insegnanti che non interessa se impari, ma basta che paghi. Si usano i crediti anche in USA non solo in Cina. Qui si vede che il video è pro Biden.

Ecco perché insegno l’Educazione Finanziaria da 10 anni e nessuno parla mai della OPPT.

Il gambling è un altro tipo di gioco, in questo video mostrano come questa malattia fa bene alle tasche del medico. Ma perché piace sempre? Sono emozioni e io dico sempre che non vinci e non perdi ma paghi solo le emozioni (questo nel video non lo dicono). Come il gioco del bambino ma legato al potere negativo dei soldi. Una droga lenta come le sigarette al posto della maria che è più veloce. Nel video ci spiegano che la dopamina arriva nella pausa prima di ricevere il premio e non quando si riceve il premio. Poi chi dovrebbe controllare se l’azienda del gambling sta imbrogliando e finanziato dalle aziende del gioco, ma dai! Anche il day trading nelle App diventa un gambling come le slot dove passi il tempo a drogarti e adesso te le porti pure sempre con te nel cellulare. Ho notato però una bella cosa, che ti invogliano a chiedere aiuto perché da solo non c’è la farai mai ad uscire.

Le pensioni, la Face App ci trasforma in vecchi, ma psicologicamente non ci da fastidio perché il video spiega che il mio stesso del futuro per me è un estraneo. Solo il presente ha valore e quindi da giovane non metto i soldi da parte. Però non spiegano che a scuola non si insegna l’Educazione Finanziaria e che tenerci poveri è un business. Il video ci parla della storia USA con Townsend Act nel 1935 e poi la previdenza privata con le loro discrepanze, e poi Ted Benna con il 401K che è il dipendente a versare in cassa, altra fregatura, ma non dicono che i soldi li controlla la banca ladra. Spiegano le varie opinioni del lavorare più a lungo che fa bene all’economia, ma si confondono tra lavoro e passione. Altra bella cosa che dicono è che il vero aiuto viene dalla parte di altre persone e non dai sistemi, che in effetti diventano dogmi (questo lo detto io). Vi è sempre la Paura della sopravvivenza, ma la si collega solo ai soldi, quando sarai in ritiro dal essere produttivo chi ti manterrà? E qui ancora si confonde “l’Essere” dal “Ruolo” . E se pensassimo che il costo della vita scende invece di salire? (cosa che invece avviene solo nelle guerre).

Perché pensi che per forza ti serviranno tanti soldi? Se invece creassimo un mondo dove la Natura è generosa ed abbondante? (lo è già, ma non lo ricordiamo). Dove avere un aiuto è una certezza sia da bambino che da anziano.

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Siamo collaboratori dei criminali

Siamo collaboratori dei criminali

Se non la smettiamo anche noi, siamo dei collaborazionisti, ho ascoltato con attenzione l’intervista di Catherine Austin Fitts e vi lascio i link qui sotto. Mi ha colpito quando lei parla di se stessa che pur aiutando le persone a difendersi dal Mr. Global (come lo chiama lei chi controlla il Sistema) usa il suo conto alla JP Morgan Chase facendo un assegno. Una cosa che dico spesso e che siamo noi stessi criminali usando l’euro. Spettacolare la descrizione dei settori di manipolazione e cambiamento che si stanno facendo nel degli abitanti del mondo da parte del Mr. Global, tecnocrazia, manipolazione genetica, valuta digitale, mass media e transumanesimo. Ovviamente mi soffermo sulle valute digitali di cui lei parla. C’è una differenza se parliamo di valute tradizionali Fiat con una tracciatura digitale e la stessa tracciatura della blockchain che viene mantenuta per sempre, ovvero non cancellabile finche esiste la blockchain dove è stata scritta. La differenza è il controllo che la valuta o cryptovaluta centralizzata viene gestita solo su permesso del Governo (più che altro il potere bancario), diverso da una reale privacy gestita senza controllore centralizzato, ma da il consenso distribuito della maggioranza dei nodi, finche uno solo dei computer legati alla blockchain rimane acceso e ha il file database in questione che è portatore di tutte le transazioni ed è in mano a tutti. Se io creo una cryptovaluta (come ho già fatto) e ne posso emettere quante ne voglio, non creo la rarità per far aumentarne il valore, ma può comunque aumentare perché in molti la trovano utile per lo scambio. Però la possibilità della inflazione resta, visto che ne posso creare quante ne voglio. Se poi metto delle fee elevate diventa come un abuso sulla speculazione ed è praticamente signoraggio. Nulla cambia con Euro o Dollaro, ho solo usato un altro strumento. Se anche gli Exchange come le Banche usano la riserva frazionaria (come possono fare comunque) nulla cambia, gli dai 100 e loro portano a 1000 senza che ci sia un valore sottostante, creano inflazione lo stesso. Difficile comprendere chi ti sta imbrogliando se non hai imparato le basi di questa tecnologia. Ecco perché divulgo e insegno il Bitcoin oramai da 10 anni. Gli abbiamo dato il Consenso (anche perché ignoranti) all’uso dell’Euro, e quindi se lo usano per le guerre siamo complici. Ovvio che non riusciamo a competere con il J.P. Morgan, ma almeno adesso che sono nate le Crypto, abbiamo voce in capitolo. Il denaro e le innovazioni sono strumenti di molti e non di pochi. Link video: https://www.facebook.com/giuseppina.mabilia/videos/296269989049717 Articolo descrizione: https://www.valdovaccaro.com/intervista-a-catherine-austin-fitts-planet-lockdown/
Riserva Frazionaria un moto perpetuo.

Riserva Frazionaria un moto perpetuo.

Non è un male il moto perpetuo, se vuoi sfruttarlo può essere utile per avere energia. Ma dal un punto di vista umano esiste la dualità, il bene e il male, se perpetriamo il male? Come in una forma pensiero se esageri in qualcosa quella cosa si ingrandisce sempre di più. Il girone dell’avarizia ha trovato un buon posto nelle banche centrali.

Mettiamo che la tua giornata di lavoro fisico formata da 8 ore sia retribuita con 100 euro, a fine mese, sperando che non ci siano tasse, 1000 le spendi per vivere e 1000 le metti in banca (magari). La banca mette nel suo attivo i tuoi 1000 euro, però ne può riprestare 800 per via della riserva frazionaria, per legge deve garantire di avere dei fondi. Chi dice 10% chi dice 20% per adesso non ci interessa, tanto le leggi le fanno i signori delle banche.

Degli 800 prestati chiede gli interessi che sono molto più elevati di quelli che da a te con i 1000 euro, questo si chiama anatocismo bancario, ho combattuto l’anatocismo bancario 20 anni fa. Ero presidente provinciale della LIFE (aiutavamo gli imprenditori contro gli abusi della Guardia di Finanza) La mia banca doveva smettere di farmi pagare gli interessi e invece andava avanti lo stesso.

Con questo sistema ogni volta che noi portiamo soldi in banca loro li moltiplicano e noi invece ci spacchiamo la schiena con le solite 8 ore che non riusciamo a moltiplicare. Basterebbe togliere la riserva frazionaria per far lavorare con un duro lavoro anche le banche, ogni soldo che porti in banca devono garantirlo.. e neanche riassicurarlo, ma esserci fisicamente. Questo è un altro trucco delle assicurazioni, buona invenzione ma gestita male da il lato oscuro dell’Essere Umano.

Dal 2011 studio e pratico le cryptovalute e molti mi hanno chiesto se c’è anche in questo mondo la riserva frazionaria, si c’è… ma non dipende dalle leggi dell’informatica, l’algoritmo è sempre fatto da Umani, (se conoscete un informatico mi direte che non è tanto umano). Vediamo che esiste negli exchange se al posto dei tuoi depositati, il management usa i suoi “numeri” (è un mio termine) e i tuoi Btc li investe in altre cose, tenendo solo in sicurezza il solito 20%. Per farvi un paragone semplice sono come i casinò, ti danno le fiches ma la valuta nazionale la tengono loro.

Di solito chi fa il buon consulente di cryptovalute ti avvisa di lasciare negli exchange solo quello che stai tradando, perché i codici privati li hanno loro e se si chiude l’exchange perdi tutto. Me lo diceva anche il buon Andrea Medri CFO di T.R.Trading e se te lo dice proprio un exchange ti puoi fidare.

Ho visto diversi imprenditori che vogliono emettere una cryptomoneta, a qualcuno lo aiutato a farla. Ma hanno capito chi è il proprietario? Chi ha il diritto del Denaro? Chi l’ho ha inventato percepisce una royalty? lo vedremo in un altro articolo.

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Anche sei hai ragione, hai torto.

Anche sei hai ragione, hai torto.

Nel 1993 il Prof. Giacinto Auriti denuncia la Banca d’Italia al tribunale civile di Roma, per le ragioni che abbiamo visto e non solo nell’Euro, chi stampa sono privati e fanno pagare alla comunità una moneta che è già di proprietà sovrana del popolo. Non sto a raccontarvi tutti i dettagli perché sono in lingua legalese, ma alla fine il tribunale di Roma alla domanda “a chi appartiene la moneta all’atto della sua emissione?” Ha risposto: “È improponibile” . Ha concluso dicendo che si è sempre fatto così, quindi è così.

Sapete cosa è il De Jure (legge) e il De Facto (usanza abituale)? In Italia abbiamo la Civil Law (diritto romano), a mio parere sarebbe meglio la Common Law (diritto anglosassone). La prima ti dice che una cosa non è valida se non si è fatta una legge, la seconda che è valida finché una legge dice di no. Ecco perché ci illudiamo vedendo i film americani che le cose nei tribunali Italiani funzionino in quella maniera.

Il Prof. Auriti tenta di nuovo con un disegno di legge nel 1995 per colmare un vuoto legislativo, di chi è la moneta? Perché si scrive “pagabili a vista” e poi lo si dichiara “debito inesigibile”? Bella questa, faccio un debito ed è inesigibile.. Come fa una moneta se la trattiamo come debito o credito a continuare a circolare se nella partita doppia i debiti e crediti vanno estinti?

Nel 2000 emette il Simec una moneta complementare e la Guardia di Finanza sequestra tutto, lo si dissequestra e intanto Auriti perde soldi e salute. Ha vinto di nuovo il signoraggio e nel 2006 Auriti muore avendo fatto la sua battaglia che molti ancora onorano.

Interessante anche il caso in cui una Nazione può stampare Euro di metallo dove il signoraggio rimane alla nazione, ovvero i signori della BCE ci fanno stampare gli spiccioli di cui lo Stato è proprietario ma deve rimanere povero e stampa solo quando lo dice la BCE. In Slovenia ho visto i 3 euro in metallo, si dice che la Germania può stampare i 5 Euro in quantità maggiore dell’Italia.

Purtroppo si continua a pensare che è il Governo che decide il valore della moneta, ovvero chi lo emette (che come sappiamo non è neanche il Governo), invece dovrebbe essere chi lo accetta che decide il valore. Come lo è nelle cryptovalute, o come chiamo io Moneta Volontaria, e la moneta all’atto dell’emissione non può essere prestata, va regalata al Popolo, anche perché è sua.

Ma volevo parlarvi anche della riserva frazionaria il moto perpetuo, oltre al crearlo dal nulla lo si moltiplica in un circuito dove il debito non sarà mai possibile estinguerlo, e con le cryptovalute come funziona? lo vedremo in un altro articolo.

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Il sistema bancario ha le chiavi dei miei soldi

Il sistema bancario ha le chiavi dei miei soldi

La banca cosi come la vediamo (male) oggi nasce in Inghilterra nel 1694, la Federal Reserve nel 1913, la convenzione di Bretton Wood per gli accordi tra paesi fini nel 1971 con l’abolizione della valuta legata all’oro, e vai stampiamo moneta a più non posso, poi si lamentano delle cryptovalute, continuano a chiamarla virtuale quando il 97 % delle valute tradizionali sono digitali e non fisiche.
Io continuo a ribadire che il bitcoin e digitale come l’euro in banca.

Quindi nel 1700 gli Inglesi stampano 11400 banconote in sterline, facendole pagare al popolo e consegnandole ai nobili del governo, bella mossa! Così fa anche la BCE, banca privata che stampa (in digitale soprattutto) e poi fa pagare alle Nazioni che fanno pagare al Popolo. (a Napoli si dice cornuto e mazziato).

Abbiamo capito che il denaro che abbiamo in tasca (ed in banca a nostro nome) non è il nostro. Il denaro dovrebbe essere una misura convenzionata a priori con i contraenti stabiliti, ovvero il popolo e portatrice essa stessa del valore. Faccio un esempio se tu dipingi un quadro sei autore dell’opera e proprietario dell’opera, quando la vendi o regali sei sempre l’autore ma non più proprietario.

La BCE o FED sono autori di una opera (moneta) commissionata dal Popolo di cui ne è anche proprietario, se commissioni un’opera il pittore non n’è sarà sin dal principio il proprietario. Nel nostro caso le banche private continuano a mantenere i diritti d’autore con le royalty come se le avessero commissionate loro, mentre le spese sono sempre state del Popolo.

I soldi che credi siano tuoi non lo sono, neanche quelli in contanti nel cassetto. Ecco la differenza con le cryptovalute, moneta di un libero mercato e non di corso forzoso, che potrebbe andar bene se il governo non fosse schiavo delle banche e democratico, cosa ancora dubbia. Il Bitcoin invece viene gestito con responsabilità da te stesso con la tua chiave privata, devi essere responsabile e capire come funziona, se perdi la chiave privata perdi i tuoi soldi. Almeno sei stato tu e non un ladro bancario.

Molto interessante è la battaglia che fece Giacinto Auriti, che spiega come anche hai ragione, hai torto, ma lo vedremo in un altro articolo.

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Dall’apostolaggio alle Cryptovalute

Dall’apostolaggio alle Cryptovalute

Come dicevo all’inizio c’è l’uomo… poi diventa bestia. Nelle religioni ho rispetto per tutti i Maestri (Gesù, Buddha, Maometto) ma poi i seguaci fanno enormi danni creando le religioni. Si dice infatti che Cristo non era un cristiano e Buddha non era un buddista.

Ci si mette anche la Chiesa (con l’apostolaggio simile al signoraggio) che nel 1493 dal Papa Alessandro VI si inventa la bolla papale chiamata “Inter Caetera” dove si limita le proprietà e i possedimenti solo a chi è Cristiano. Cosa che ancora adesso limita gli indiani d’America a non essere proprietari di niente e ancora oggi si sta tentando di toglierla. Guarda il caso viene emessa poco dopo la scoperta delle Americhe. Figurati i danni che fanno ancora oggi le religioni che proclamano che il “denaro è sporco”… si ma solo per quello che professa una religione diversa.

Quindi ci sarà un Euro in cryptovaluta? Certamente le istituzioni utilizzeranno questa tecnologia ma di sicuro non sarà decentralizzata. Poniamo il caso che volessi emettere una moneta (e ne ho emesse diverse) ma mi tengo il 20% del capitale, è corretto? Poniamo il caso che volessi emettere una moneta per una Nazione (e lo fatto con il TLT), ma al popolo la faccio pagare (come stanno facendo adesso) è corretto? Certamente no!

Quindi la possiamo chiamare Sesterzi, Baiocchi, Euro o Bitcoin, rimane uno strumento che deve essere usato al meglio, in maniera etica e che si adatti ai tempi di cambiamento che l’evoluzione ci porta. Il cambiamento radicale della tecnologia Blockchain è quella del consenso decentralizzato, uno strumento che ci permetterà di limitare i danni che hanno portato le banche comandate da pochi usurai.

Il poeta Ezra Pound nella sua espressione economica diceva:

  • Il denaro non è una merce, ma una convenzione sociale
  • il lavoro non è una merce, ma il fondamento della ricchezza e il modo più logico per distribuire ricchezza è distribuire lavoro
  • lo Stato dispone del credito, non è quindi necessario che si indebiti

Come nella politica in cui si presume siamo stati uccisi sette presidenti americani per la questione del signoraggio (Lincoln e Kennedy), loro volevano fare dei cambiamenti di riequilibrio e portare il denaro al sovrano, ovvero il popolo. Presumo ne siano stati uccisi molti di più nel settore spirituale, di quelli che vedevano l’usura e il signoraggio.

come una terribile arma contro il popolo. Già si parlava di banca della Pietà nel 1458 con San Francesco in cui debito e credito erano scambi e non persecuzioni.

Vorrei precisare che il centralismo non è un male, se mantenere il controllo non è una ossessione di potere e avarizia, ma come nasce questo sistema bancario che ci porta alla rovina? Il sistema bancario ha le chiavi dei tuoi soldi e lo vedremo in un altro articolo.

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Il signoraggio.. poco signore.. molto usuraio

Il signoraggio.. poco signore.. molto usuraio

Dal 2011 seguo il Bitcoin ed ho imparato molto sul sistema economico e le transazioni monetarie, non sono un professore in economia, mi reputo solo un pratico… perché appunto pratico le cose semplici, per impararle le faccio. Come si vede dal mio libro “il mio Bitcoin”.

In questi anni ho trovato difficile spiegare il cambio evolutivo che ha portato il Bitcoin, per eventi di questa grandezza ci vuole tempo e pazienza. Così se qualcuno mi chiede cosa è il Bitcoin, gli rispondo se sa cosa è la moneta, ecco perché parto dall’insegnare Intelligenza Finanziaria con il gioco del Cashflow Club e con i Meetup di Bitcoin Trieste.

Molti parlano male dell’Euro, ma esso è solo un effetto del signoraggio, quella usura che da mille anni i potenti usano a scapito del popolo. Una volta c’erano i Re e i Papi, le rivoluzioni e le repubbliche avevano la buona intenzione di inserire la democrazia, qualcosa hanno fatto, ma non di certo nel sistema bancario.

Noi Esseri Umani abbiamo tante qualità ed inventiamo tante innovazioni e tecnologia, abbiamo inventato la moneta perché il baratto era scomodo, siamo bravi a trovare soluzioni, poi esce il Caino che è in noi e ci rovina tutto.

Mi sono messo a leggere il libro di Marco Saba “Bankenstein” ve lo consiglio, ma dovete avere i peli sullo stomaco, perché vi farà incazzare da quanto si imbroglia con il sistema bancario. Lo avevo nella mia libreria da circa 10 anni e poi mi sono deciso a leggerlo. Per me che sono nel settore molte cose sono scontate ed ho voluto fare dei riferimenti a quello che non era ancora nato. La Blockchain ed il Bitcoin.

Cosa cambierà nel futuro? Non stiamo a vedere. Creiamolo noi il futuro.

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Sono morto già tante volte

Sono morto già tante volte

Ovviamente non parlo di essere un gatto, anche se dico spesso che sono immortale (non il mio corpo). Ho iniziato a studiare e promuovere il Bitcoin sin dal 2011 e ho sentito tante volte che lo davano per spacciato, morto del suo valore legato alla moneta fiat, come gridare al lupo al lupo. Ma come ho visto in 10 anni dove ho assistito personalmente ai picchi e alle cadute, non ho mai avuto dubbi sul suo “valore” non solo economico.

Ho sempre divulgato il concetto evolutivo di questa tecnologia, non solo la parte economica e neanche quella informatica, nonostante che mastichi sia l’informatica che l’economia. Perché il Bitcoin non è solo denaro, e lo si sta notando sempre di più negli ambienti scolastici e istituzionali, un po’ meno in quelli mediatici, dove l’attenzione viene rivolta solo a quello che attira l’ignoranza.

Quando cresce il valore non se ne parla, quando invece cala il valore interessa molto alle banche perché cosi possono dire che avevano ragione a dire che è una bolla. Peccato che fin dal 2012 sapevo e condividevo la loro ipocrisia (almeno alle alte sfere bancarie) dove dicevano “non lo comprate che è pericoloso” perché so lo stavano comprando loro. Ovvio.

Su una mia vecchia condivideovisione di YouTube ho detto che se dovesse scendere ad un euro varrebbe lo stesso. Arghh.. c’è stato uno che messo un commento sul mio errore quando era arrivato a mille euro. Gli ho risposto educatamente che non aveva capito tutte le prerogative del “valore” evolutivo che ha questa cambiamento mondiale.

Ma si è morto.. ma è risorto!

NFT del Webinar di Alessandro Valerio “cocioale” su youtube (Italian language) del 10/09/2021 ore10:00″
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Il mio lato B

Il mio lato B

Non so cosa state pensando del titolo, ma sto parlando d’investimenti in cryptovalute. Si fanno tante discussioni su quale moneta salirà nell’immediato futuro, come azzeccare la moneta giusta? Quella che ti darà un milione di euro in un mese? Già queste domande fanno intravedere il “tutto subito” drogante dell’essere umano, se poi ci metti la dualità del calcolare tutti i grafici, gli ideatori, chi dietro li finanza, la politica e le chat, allora non si finisce più di studiare. Quindi è meglio forse puntare a caso?

Una amica mi aveva chiesto se è possibile investire in monete solo perché sono “simpatiche”, magari hanno un bel nome o un bel logo. Il primo pensiero è stato logico, ovviamente per la mia esperienza da esperto di questo mondo, poi dopo ci ho pensato e non ci ho visto una cattiva idea. Prendiamo 20 monete a caso, di basso costo e ci investiamo una cifra ragionevole che non sia ”pesante” se dovessimo perderla. Si inserisce nel portfolio e dopo un mese si va a vedere cosa è successo.

Anche se il lato B può essere visto come il culo delle donne, apprezzabile anche quello degli uomini (non per me ovvio). Una certa analogia può esserci, ovvero investo in monete ed ho bisogno veramente del “culo” inteso come fortuna. Prendiamo il caso del Dogecoin, moneta nata per scherzo e tecnicamente di non valore e non solo, anche di rarità nulla, infatti è una moneta che possono emetterne quante ne vogliono. Però se qualche personaggio famoso ne parla tutti la comprano, poi lui esce e il popolo bue deve rivenderla a poco.

Bisogna “ascoltare” il nostro corpo emotivo, perché anche se compri una moneta che a te piace, spunta il problema che ti ci affezioni e non riesci a venderla, cose che ho provato nella mia esperienza di 10 anni nel Bitcoin.
Un po’ come quando giochi la schedina e metti sempre la tua squadra del cuore vincente… avrai notato che non sempre vince.

Devi saper distinguere la botte piena e la moglie ubriaca!

NFT del Webinar di Alessandro Valerio “cocioale” su youtube (Italian language) del 07/09/2021 alle 10:00″
>>> https://youtu.be/nXxIsA_AehY
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Ethereum può fallire

Ethereum può fallire

Tutto può fallire, dipende dall’Essere Umano. L’altro giorno in un mio corso sul Bitcoin si parlava di quale crypto può fallire, come sapete la totale sicurezza non esiste e nell’Universo una sola cosa è sicura che non vi è sicurezza. Ma nei termini di “bastoni tra le ruote” da parte di governi e le banche l’unico inviolabile è il Bitcoin, anche se l’Ethereum è un protocollo intelligente esiste sempre un fondatore e da lui vanno.

So che la frase “tutto può fallire” è demoralizzante, è la tendenza alla sicurezza, alla protezione dello status quo dove le persone mettono i soldi da parte perché non si sa mai. Il problema è che la moneta fiat che metti da parte un giorno potrebbe non valere niente. Si è già visto in epoche non molto lontane, dove una guerra o una depressione ha creato molte vittime, il rifugio più conosciuto è sempre stato l’oro. Ma anche quello non si mangia.

La differenza del nuovo mondo Bitcoin e che si collega al mondo Internet, nato tramite l’informatica, per liberarsi di abusi e controlli da parte di Governi e Banche orami non più funzionali, adatte sono ad alimentare poche persone, che spesso sono poco etiche e fanno danni enormi con il signoraggio e continuano ad alimentare l’ignoranza e la povertà.

Una amica mi parlava della impossibilità del calo del valore di Ethereum, lo corretta subito nel ribadire che tutto dipende dagli Esseri Umani soprattutto il valore percepito che noi diamo alle cose. L’oro ha valore da molto tempo, ma se sei in mezzo al deserto è meglio avere l’acqua che non costa molto e non ci si accorge del valore (non percepito) che ha per tutti noi e per la stessa Terra.

NFT del Webinar di Alessandro Valerio “cocioale” su youtube (Italian language) del 03/09/2021 alle 10:00″
>>> https://youtu.be/yGTcqBq5nPA
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Un mutuo fino alla morte

Un mutuo fino alla morte

Perché le persone fanno debiti per una casa propria che non rende ed usano i soldi che non hanno. Dalle definizione della parola mutuo tradotta in inglese mortgage. assomiglia molto a qualcosa che dura fino alla morte, il sistema economico delle banche ti dice che il mutuo è conveniente, si ma per loro non per te. La casa dove vivi non ti porta soldi in tasca, anzi te li toglie, quindi non è un investimento.

Da 10 anni faccio il gioco del Cashflow Game di Robert Kiyosaki, sono sessioni di 4 ore circa che ci insegnano come funziona il denaro. Da quel gioco formativo ho imparato il valore del mutuo, in Italia si è portati a comprare la propria casa, non dico che non sia importante è un valore emotivo ma non economico, anzi la propria casa ti “toglie i soldi dalla tasca”, perché è una spesa non un capitale come ti dice la banca.

Il mutuo se lo fai su una casa che metti in affitto allora è un debito buono, perché porta soldi e di quelli che non ti tolgono il tuo tempo come il lavoro da dipendente, mentre il mutuo che fai per casa tua è un debito cattivo, che a vedere poi l’ipoteca che ci fanno sopra scopri che ha dei limiti e ci ridevi pagare le tasse dopo un tot di anni.

Con il gioco si comprende come funzionano i quadranti e del perché noi usciamo da scuola non sapendo come funziona il denaro e lavoriamo limitati dalla ignoranza solo nei quadranti di sinistra. Nella semplicità del contadino si comprende che mettere un seme nel terreno può dare i suoi frutti non solo coltivandolo, ma anche con l’aiuto della natura che ci dà la possibilità di essere più liberi mentre la pianta cresce.

NFT del Webinar di Alessandro Valerio “cocioale” su youtube (Italian language) del 31/08/2021 alle 10:00″
>>> https://youtu.be/RxJakrjus-o
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Non arrivo a fine mese

Una frase che sentiamo spesso, ma non per questo è una di quella frasi fatte che si dicono solo per dire. È una realtà che dipende da vari fattori, ovvio il periodo di crisi (altra frase frequente che va presa con le pinze) o il coronavirus o il mercato etc. Ma tante sono scuse e non ci rendiamo conto che il cambiamento arriva da noi e dal nostro togliersi di dosso queste negatività. Ok, il periodo negativo c’è, ma tu sai che sugli atteggiamenti degli altri non potrai mai agire per cambiarli, se non le cambiano loro stessi.

Tu puoi agire solo sulle cose che hai il potere tu di cambiare. Non pensare agli altri, non darti delle scuse ed incolpare altri, tu agisci su quello che vuoi fare tu, perché lo vuoi tu. Nello specifico, per quadrare il bilancio, prima cosa da fare è ridurre le spese e solo in seguito incrementare i guadagni. Perché questa frase è importante? Studia il tuo stile di vita, il trucco è lì, tante cose sono inutili e con le nostre abitudini sociali pensiamo di non poterne fare a meno. Invece non è così.

Uno degli “strumenti” che puoi usare subito è “andrà tutto bene” lo so che non serve a pagare la bolletta ma è un primo passo importante per cambiare i tuoi pensieri negativi in positivi, per quanto riguarda il tuo corpo emotivo un bel respiro e un bel sorriso. Dopo questo si passa all’azione e si fa qualcosa anche di piccolo (ti sembra a te) per modificare il futuro nella direzione che vuoi migliorare, in questo caso la tua situazione finanziaria.

Cosa ad esempio? Riduco il mio stile di vita di cose che posso far a meno, spendo ogni giorno 2 euro per la colazione al bar? Non vado più in bar, 2 x 30 uguale 60 euro risparmiati. La tua mente ti dirà che è poco e che non basta, ma se gli farai capire quanto è bello farsi la colazione in casa, sarà distratta da qualcosa di bello che aveva perduto. Tolgo le sigarette? (so che è difficile questa) scoprirai quanto bello è sentire i sapori del cibo. A sono altri 30 euro.

Cambia il tuo stile di vita e arriverai anche a fine anno.

NFT del Webinar di Alessandro Valerio “cocioale” su youtube (Italian language) del 27/08/2021 alle 10:00″
>>> https://youtu.be/g7P5Sis5LEI
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Addio Bitcoin

Addio Bitcoin

Da qualche anno si parla sempre di più del Bitcoin e per me che ho iniziato nel 2011 e ne sono un divulgatore è sempre una bella cosa. È sempre una cryptovaluta ma orami diventa sempre di più riserva di valore, un po’ come paragonarla all’oro che una volta era moneta adesso riserva di valore. Infatti non vedete più nei negozi qualcuno che paga in monete d’oro, beh oramai da molti anni.

Quello che si usa di più come moneta nel settore delle crypto, sono le monete più a basso valore e con costi di transazione della rete molto inferiori, per esempio se vuoi spostare pochi bitcoin e il costo della transazione è alto per il valore che sposti, ti conviene cambiarli in Stellar, fare la transazione e poi ricambiarli di nuovo in bitcoin.

Quello che succederà nel 2140 (in realtà anche il 2040) quando non ci sarà più la minatura (ovvero la creazione di nuovi bitcoin) sarà un enorme aumento di valore del bitcoin proprio perché vi è scarsità e tutti lo vorranno. La similitudine continua come quando c’era la corsa all’oro del 1890, almeno quella più conosciuta della California.

Non avrei mai pensato da piccolo che un giorno avrei fatto il “minatore”. Però è successo e sono sempre contento delle esperienze nuove che faccio nella vita.
Dopo un po’ però diventa più pesante e difficoltoso e visto che sono un pigro, uso l’insegnamento che faccio con il Cashflow Club Trieste e faccio lavorare i soldi per me e non io per i soldi. Creo un “acquedotto” e largo ai giovani “minatori”.

Quindi come dico sempre da 10 anni… sarai uno dei 21 milioni di persone che posseggono un bitcoin?

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>>> https://youtu.be/Nm_9unLr11Y
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Attacco all’Hacker

Attacco all’Hacker

Si fa una gran confusione quando si parla di un ladro che ruba le crypto, da poco i giornali parlano di un hacker che ha rubato 600M$, bravo, ma non centra con le chiavi private, i soldi sono sempre in linea se li lasci esposti e ovvio che qualcuno li può prendere, se li hai nel Paper Wallet senza mai averli messi online è impossibile che qualcuno se li prenda.

Credo che molte di queste notizie siano politiche e di manovre economiche per la massa, tipo quelle di quando un personaggio noto fa muovere il mercato perché ne parla. E i mass media ci godono perché a loro interessa solo che fa notizia e non la verità, come quando fa notizia che un si sia preso 600M$ ma poi non dicono niente che li ha restituiti, cosa veramente strana per le banche che rubano legalmente a monte i soldi al legittimo proprietario che è il popolo.

Non mettete la solita password e non li mettete online, solo cosi si hanno le chiavi dei propri soldi, questo vale solo per le crypto. Per i Fiat le chiavi le ha in mano la banca centrale… anche i tuoi. Siamo cosi abituati a pensare che l’euro possa valere sempre qualcosa che non ci ricordiamo delle grandi depressioni o di quando i nostri nonni andavano con la cariola piena di banconote e comprare il pane.

Non è sempre vero che il monello che spacca le vetrate e preceduto dal vetraio che le ripara, una volta esisteva il ladro vero (anche adesso), però sta diventando sempre più una abitudine usare il metodo in cui forzi la sicurezza per dimostrare che non c’è sicurezza, per poi farti assumere dalla sicurezza.
Il punto è avvisare prima che lo si faccia, se no il ladro manca di deontologia.

Pensierino: se tu potessi avere tutto quello che vorresti avere. Ruberesti?

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>>> https://youtu.be/I-0FokQgbAE
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Gestire il rischio

Gestire il rischio

Il rischio fa parte delle avventure della vita, non lo elimineremo mai del tutto, è una cosa naturale, ma ridurlo è importante come il voler aumentare la sicurezza e la tranquillità. Quando si lavora nel trading o nel caso dei mercati in generale, ci si incolla al monitor per vedere i grafici e rimanere come drogati dalle emozioni. Il verde è piacevole come un semaforo che ti fa passare e il rosso è come arrabbiarsi perché hai fretta di guadagnare (tempo o denaro).

Come ridurre la paura? Investi programmando i tuo badget. Hai 1000 da investire e ogni mese ne metti 100. Non metterli tutti subito. Programmi la tua “missione” con costanza e cerchi di non voler tutto subito (avidità del profitto). L’errore principale è voler manovrare il tempo, la mente lavora così ma il corpo emotivo ne risente. Come vuoi tutto subito, così metti l’investimento tutto subito ed è un errore anche questo.

Alla fine abbiamo dato delle identificazioni anche al colore verde e rosso, verde passo al semaforo e rosso mi fermo. Verde bello perché guadagno soldi e rosso brutto perché perdo soldi. In realtà se guardi i Chakra non hanno queste identificazioni positive e negative, il rosso è radicamento al terreno e quindi i soldi sono una linfa, il verde è amore incondizionato quindi se va male non te la prendi.

La paura non riuscirai mai a sconfiggerla, mentre la paura della paura invece si. Non rischiare è una frase utile ma anche essere disponibili all’avventura è bella. Tutto questo ritornando nell’ambito economico lo insegno con il gioco formativo del Cashflow Game orami da 10 anni. Utile per non rimanere nella paura di vivere senza soldi.

Vivi il “qui è ora” e i risultati ci saranno.

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>>> https://youtu.be/B_2I0ZxoLrc
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Occhio a salvare le Balene

Ovviamente non parliamo dei mammiferi che vivono nei mari della nostra splendida Terra, quelli sono assolutamente da non uccidere. Parliamo invece dei movimenti economici da parte di grossi investitori (si chiamano infatti balene) che fanno manovre di grossa entità nel mercato economico, anche in quello delle crypto.

Grossi movimenti uccidono i pesci piccoli. Se lo scopo di un grosso investitore e guadagnare di più lo capisco, ma se lo scopo e far perdere i piccoli investitori perché si pensa che se perdi tu vinco io (o viceversa) allora lo ripudio e darei il via alla caccia e allo sterminio di queste balene. Ovviamente se esiste una vittima esiste anche per forza un carnefice e il suggerimento da dare e che se tutti si buttano sull’acquisto di una crypto valuta allora è già passato il momento propizio.

Vuoi non incontrare un carnefice? Allora non essere una vittima. Per chi non lo conosce c’è sempre il mercato OTC (Over the Counter) dove non vengono segnalati i grossi acquisti e non si inficia, almeno all’inizio, nei mercati regolamentati le tendenze alla paura dei piccoli investitori. Fare la vittima significa non voler studiare l’argomento, imparare almeno le regole base e se poi non piace, non appassiona, mollare il settore perché i soldi non li farai mai.

Metti la passione in quello che fai, essere sempre curioso del gergo che usano le balene parlando di quel settore, come Dory nel film Nemo, ti sentirai accettato in quel oceano e ti farai strada, ma se sei negativo e lo fai solo perché costretto sarai di sicuro una vittima.

Come dico sempre, metti l’amore e la paura va via. Capito Balena?

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>>> https://youtu.be/KpQVH8o-vcE
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Stable-Coin perché è sicurezza

Stable-Coin perché è sicurezza

Tutta al femminile è un modo di spiegare perché questa moneta crea sicurezza, essa si collega alla “stabilità” legata alla moneta fiat. Come nel mio libro “Evoluzione Spirituale” spiego che la parte femminile di noi (Yin) ha bisogno di sicurezza e rinuncia ad un po della sua libertà (Yang). Cosi sono nate monete sempre Crypto ma con un collaterale che si collega alle nostre monete nazionali, in maniera che i riferimenti ci sono più chiari e comodi nello scambiare e spendere nella vita quotidiana.

Faccio il paragone con un golfo dove la nave trova sicurezza come in un porto, ed è un accostamento che uso anche le Feng Shui dove il mare è calmo, l’acqua è più Yin, più femminile, più protettiva. Molti vedono la volatilità delle Crypto come un rischio, ma proprio per questo una persona va ad investire, dove si vede la opportunità di crescita, se fosse come le stable-coin sarebbe stupido investire a meno che non lo senti come un risparmio che ti permetta di riuscire nel tuo obbiettivo di acquisto del tuo sogno, come spiego quando ci alleniamo nel Cashflow Game.

Quindi consiglio sempre dopo l’avventura del rischio di spostare una parte del capitale in stable-coin dove comunque potrai avere sempre la chiave dei tuoi soldi.” Ultimamente vi è stato un bel calo del valore e se tu hai il capitale a garanzia di un prestito che hai ottenuto, può succedere che ti liquidano la posizione e vai a consumare il capitale in garanzia.

Il Theter è collegato al dollaro statunitense (certo siamo ancora in mano loro) però il mondo gira cosi e con quella valuta non hai la grande volatilità del bitcoin (ma non hai neanche la crescita). Ovvero hai la sicurezza, stai pensando al femminile.

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>>> https://youtu.be/J_t-eF7_Lv4
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Se doni il tiro vale doppio

Se doni il tiro vale doppio

Stiamo parlando del Cashflow un gioco da tavolo come il Monopoly, ma molto meglio, si impara a pensare come i ricchi e a gestire i soldi, cosa che nelle scuole non insegnano mai. In 10 anni di sessioni di formazione che ho fatto ho visto di tutto, ma la casella della carità crea un grande insegnamento. Un maestro disse “più dai e più riceverai” assolutamente vero, basta che non dai quello che non hai. Sei sereno? dona serenità, sei felice? dona felicità, hai più soldi del necessario, donali pure, ma pensa anche con la logica.

Quando sei nel gioco e pensi che siano soldi finti allora avrai lo stesso problema nella vita reale. un aspetto emotivo e quello che ti fa bene fare la carità, un aspetto tecnico e quello che puoi usare un tiro doppio. Non sottovalutare che ti serve anche una ragione pratica per vincere nella tua formazione.

Spesso si vedono persone che si dedicano tanto nel sociale, non è di certo un male ovvio, ma se questo li porta a non migliorare loro stessi nel settore economico, fisico o anche emotivo, diventa un errore. Avente mai sentito parlare della sindrome della crocerossina? Certo la donna che è un essere che di prodiga, ci riesce meglio. Infatti nel gioco vedo che sono più le donne che fanno la charity rispetto agli uomini.

Io insisto nello spiegare anche il lato emotivo del perché sei finito su quella casella e devi decidere se dare o no il 10% del tuo Total Income. Magari sei uno che fa spesso la carità e non ti accorgi che hai poca liquidità e sarebbe meglio non farlo. Incredibile vedere i comportamenti di tutti noi quando siamo in quelle situazioni.

Ecco perché faccio quelle sessioni formative da 10 anni… Cresco anche io.

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>>> https://youtu.be/w_cPKcxadVM
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Blockchain: L’Innovazione che sfida la perfezione.

“In Principio c’era il Bitcoin”,così potrebbe iniziare la storia della Blockchain. O forse no! In realtà la Blockchain nasce dall’unione di diverse innovazioni tecnologiche. Ebbene si, già nel lontano 1982 si cercava di creare sistemi crittografici per transazioni non tracciabili, e da allora diversi studi nel settore della crittografia e dei sistemi distribuiti ,hanno creato e perfezionato questi sistemi, fino a dar vita a quella che oggi conosciamo come Blockchain. La sua struttura ed il suo sistema vengono esposti e presentati al pubblico nel 2008,quando Satoshi Nakamoto (inutile parlare dell’ormai famosa figura misteriosa) lancia il White Paper di Bitcoin con il titolo: “Bitcoin: a Peer-to-Peer Electronic Cash System”, una soluzione reale a ciò che da tempo si cercava! Ed in più con la risoluzione del problema del Double Spending cioè la Doppia Spesa Digitale, che fino ad allora era un cruccio dei sistemi distribuiti di pagamento elettronico. Nel 2009,con l’estrazione del blocco genesi (o Blocco #0 ) esattamente il 3 Gennaio, ed il rilascio del primo Client del network di Bitcoin, il 9 Gennaio 2009, la Blockchain entra nella storia con il fascino di chi potrebbe apportare quei miglioramenti tanto sperati nel mondo dei rapporti globali e della vita quotidiana.

Cos’è la Blockchain?

Una Blockchain è un registro digitale di Record, comunemente dette Transazioni, suddivise in blocchi strutturati come una catena che vengono distribuiti in un network P2P (Peer-to-Peer),sfruttando la tecnologia dei Ledger distribuiti (DLT) e i suoi punti di forza: Immutabilità e Sicurezza Crittografica. Ogni blocco si presenta in due parti: L’Header e il Body.

Nell’Header (Intestazione) del blocco possiamo andare a leggere tra i metadati per gli addetti ai lavori, il Timestamp cioè la Marca Temporale che ci informa sulla data e l’ora in cui è stato estratto il blocco, le stringhe col codice di Hash identificativo del blocco, il valore di Hash del blocco precedente, il Nonce (numero casuale di 8 bit che il Miner deve trovare per portare a termine l’estrazione del blocco) ed il codice di Merkle detto Radice, una stringa che mostra il risultato crittografico di tutte le transazioni che sono contenute nel Body. Il numero di transazioni all’interno di un blocco dipendono dalla grandezza stessa del ledger, quindi possono variare. Ad esempio i blocchi di Bitcoin riescono a supportare fino ad 1 MB di dati pari a circa 3.000 transazioni, ciò dipende naturalmente anche dalla dimensione del valore di ogni transazione inserita.

Qual è la grande innovazione che ci porta la Blockchain?

L’Innovazione che ci porta la Blockchain è principalmente la Decentralizzazione. Con i continui progressi nel campo della crittografia e l’immutabilità dei DLT già esistenti che fanno da fondamenta, poggia i suoi solidi pilastri per il futuro:

•  Decentralizzazione
•  Trasparenza
•  Sicurezza

La Decentralizzazione è in qualche modo il potere aggiunto della Blockchain, la possibilità di eliminare le terze parti, ovvero Istituzioni e Istitutori, Enti o Entità pubbliche che hanno il controllo di un sistema, risolvendo di fatto il problema del Single Point of Failure, cioè un singolo punto di errore a cui sono soggetti i sistemi centralizzati come ad esempio le banche. A dar supporto alla decentralizzazione, la Trasparenza ci dà la possibilità di esplorare ogni singolo blocco ed ogni singola transazione, mettendo a disposizione di tutti ogni dato, crittografato (per mantenerne la privacy) attraverso gli strumenti di Explorer, questo è del tutto possibile nelle Blockchain Permissionless (Senza Permesso),a differenza di quelle Permissioned (Con Permesso) che rappresentano alcune limitazioni. Anche la Trasparenza è una caratteristica fondamentale oggi, per la lotta alla criminalità e per aumentare la fiducia nei rapporti Economico-Commerciali, ad esempio tracciando i prodotti nella filiera agroalimentare (come stanno già facendo alcune aziende nel mondo).Ciò porta appunto le aziende ad una maggiore trasparenza e quindi onestà, insieme alla garanzia di immutabilità aumenta la Fiducia da parte dei consumatori, che purtroppo con i sistemi di oggi viene meno. Ultima ma non meno importante è la Sicurezza. In ogni Blockchain ci sono diversi livelli di sicurezza crittografica, ogni dato è crittografato in modo irreversibile, impossibile da modificare perché qualsiasi modifica anche di un solo valore altera il codice di Hash finale, e in un sistema P2P decentralizzato ciò metterebbe subito in allerta gli altri nodi del network che riscontrerebbero l’anomalia ,rifiutando di fatto la transazione.

Cosa sono i Nodi?

Un Nodo è gestito da chiunque voglia partecipare al network, e quindi alla Blockchain. Possiamo farlo come Light Node, cioè semplicemente utilizzando i servizi del network, o come Full Node protagonista attivo della catena. Infatti un Full Node detiene la copia completa della Blockchain e attraverso il proprio dispositivo esegue il software unendosi e coordinandosi con gli altri nodi del network, quindi partecipando alla distribuzione e alla continuità della catena. Alla categoria Full Node appartengono i Miner, appunto dei Full Node che partecipano al processo di Mining. Il loro compito è quello di convalidare le transazioni attraverso la verifica delle Firme digitali rappresentate dalle Chiavi Private di ogni wallet, confermarle applicando gli algoritmi crittografici, e applicare i protocolli delle Prove di Consenso descritti nel White Paper di ogni sistema Blockchain così da assicurare la continuità in sicurezza, aumentando la fiducia verso la stessa. Parlare di protocolli di consenso oggi è sicuramente molto più complesso rispetto a 10-12 anni fa, ma sostanzialmente dal principio i due protocolli che hanno fatto da padrone sono: PoW e PoS.

PoW sta per “Proof of Work” ,tradotto “Prova di Lavoro” ed è il protocollo di consenso su cui si sono basate le prime ed ancora importanti Blockchain. Nella PoW i Miner si sfidano attraverso i propri dispositivi o macchinari dedicati in una “gara” per trovare il codice di Hash valido applicando l’algoritmo da protocollo della Blockchain. Questo processo di Mining genera una ricompensa detta Reward che viene attribuita al Miner insieme alle Fee complessive di tutte le transazioni del blocco. Il Miner crea il blocco raggruppando le transazioni dalla mempool (nel caso di Ethereum Transaction Pool),in sostanza una vasca dove finiscono tutte le transazioni in attesa di essere convalidate, lo aggiunge alla catena in attesa che gli altri nodi lo confermino, e una volta confermato verrà considerato irreversibile. La PoW è attualmente utilizzata da diverse Blockchain tra cui Bitcoin ed Ethereum (che attualmente sta passando a PoS),ma più diventa grande la catena e il network si espande e più potere di calcolo servirà per il processo di Mining. Ciò ha avuto ed ha ancora oggi un forte impatto ambientale ed un alto consumo in termini di energia, quindi costi proibitivi per singole entità. Per questo motivo si cominciò a guardare alla “Proof of Stake” (PoS) traducibile, non letteralmente, in “Prova di Partecipazione” in quanto ogni nodo del network mette a disposizione le monete che possiede, o meglio le “congela” in cambio di un potere di estrazione proporzionato al valore delle monete congelate. Ciò che conta è anche il tempo di detenzione ed alcuni parametri sul quale è strutturata la Blockchain. La PoS rispetto alla PoW elimina il problema dei consumi, ed il problema che nella PoW se uno o più malintenzionati acquisiscono il 51% del potere di calcolo potrebbe violare il network facendo cadere la fiducia della stessa Blockchain. Problema che risolve la PoS in quanto chiunque avesse cattive intenzioni o tenterebbe di frodare la rete perderebbe le monete messe in staking come sorta di punizione e, non meno importante, la fiducia del network. Oltre a questo la PoS aiuta a combattere il fenomeno, comune negli ultimi anni, della nascita delle Farm che tendono a centralizzare il processo di Mining riunendo potenti macchinari spesso all’avanguardia con elevati poteri di calcolo solo in determinate zone dove i consumi di corrente e i costi di mantenimento sono ridotti al minimo. Ma anche se più moderna e apparentemente perfetta, purtroppo anche la PoS ha i suoi problemini… Infatti nella PoS come detto la possibilità di partecipare alla creazione del blocco dipende dalla possibilità di staking del possibile Validatore (Miner della PoS),il sistema di selezione potrebbe tendere a dare potere “centralizzato” mettendone anche in questo caso a rischio la sicurezza e quindi la fiducia.

Per risolvere tali problematiche e rinforzare le fondamenta ed i pilastri delle Blockchain, negli ultimi anni questi due Protocolli hanno dato il via, in certi casi anche dalla loro unione sotto forma di ibridi, alla nascita di molte Prove di Consenso, attualmente utilizzate da alcune Blockchain, sempre più sofisticate e sicure, anche se in alcuni casi sfidano il senso di Decentralizzazione. Tra le prove di consenso più accreditate abbiamo la PPoS (Pure Proof of Stake), PoA (Proof of Authority), DPoS (Delegated Proof of Stake), ecc…

Per far si che una Blockchain sia sempre all’avanguardia e sicura in certi casi è necessario, o viene pianificato, di apportare modifiche e/o aggiornamenti al software, al protocollo o al codice. In genere queste azioni possono portare in tempi brevi ad una biforcazione della catena, detta Fork, cioè una situazione, momentanea o definitiva, di sdoppiamento della catena che può avvenire in forme diverse. Si parla di Soft Fork quando la modifica di un protocollo o l’aggiunta di una funzione non influiscono sulla struttura e permettono ai nodi di utilizzare ancora le versioni precedenti. Più incisivo è l’Hard Fork che si verifica quando una modifica rende le versioni precedenti non valide, creando come conseguenza una Blockchain parallela.

Ad oggi non basta un articolo per parlare di Blockchain, la tecnologia dalla sua nascita è cresciuta in modo esponenziale giorno dopo giorno, con l’aiuto delle crypto che le hanno donato visibilità, in primis Bitcoin ed Ethereum con intenzioni differenti. Grazie a Bitcoin ha ricevuto popolarità e successivamente con la nascita della piattaforma Ethereum che ne ha esposto il vero potenziale, a tal punto da essere ormai applicata in tutto il mondo in svariati campi, da quello della Finanza con l’ormai celebre DeFi (Finanza Decentralizzata),a quello delle Energie Rinnovabili, è utilizzata per Sistemi Doganali, nella Medicina e nel settore dei Servizi Pubblici. Ciò sta portando ad una sorta di ottimismo crescente, una ricerca di perfezione, nei rapporti economici e sociali, che da lungo tempo si cerca di ottenere.

 

 

                                                                                                                               Andrea Alessi