Dopo l’orto in terrazza voglio parlarvi dell’arte culinaria che ho sempre avuto come mestiere per tanti anni, ho iniziato a 22 anni perché mia zia aveva un ristorante e sono andato ad aiutarla, un po’ controvoglia ma con l’intenzione di avere una autonomia economica, come fanno tutti i giovani. Subito ho capito che anche se un mestiere non mi piace, lo si può vedere in una ottica utile se impari tutto quello che ti si presenta. Impara l’arte e mettila da parte.

Cosi ho fatto, ma soprattutto ho voluto imparare, a fare il cameriere, il pizzaiolo, il cuoco e alla fine il proprietario di due pizzerie. E quando fai il proprietario scordati di cucinare, devi imparare ad amministrare e organizzare, periodo che mi ha fatto scoprire come il Sistema ti fa perdere la voglia di lavorare (intesa come passione).

Adesso che faccio un altro mestiere (il coach) cucinare è diventato più sereno e se vado ad aiutare un amico in un locale lo faccio per divertirmi, lato negativo è che sto ingrassando, invece quando ero nei locali ero stranamente un cuoco magro. Anche solo gli odori talvolta ti saziavano. Ho scoperto un trucco quando bevevo troppi caffè, sai hai la macchina li è buono e ne abusi, se mi veniva voglia di caffè aprivo la valvola facevo scorrere ed annusavo, così ero a posto.

Come mai siamo contenti quando mangiamo? Deriva dal nostro cervello rettiliano (quello più antico). Fa parte delle prime necessità, guardate gli animali che non uccidono se non per mangiare, non sempre anche per il territorio, ma in quel caso è per la discendenza, ed anche noi siamo protettivi con i figli.

Ragazzi mi è venuta fame, mi vado a fare una splendida spaghetti alla carbonara (integrale però).

Cucinare è un amorevole arte, ma fatelo con altra gente così l’amore si espande (non solo la pancia).

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