Qualche anno fà, dopo che il Sindaco (Dipiazza) e l’Assessore (Grilli) lasciarono per sei mesi gli aventi diritto al Reddito di Cittadinanza senza soldi, palleggiando le responsabilità tra Poste Italiane, INPS e sistemi informatici che non riuscivano a comunicare, la Politica e la Pubblica Amministrazione ci lasciava in eredità una situazione perfettamente descitta da Maurizio Fogar in un suo articolo che riportiamo fedelmente:
Sussidi e pensioni da fame! La vergogna che la politica ignora.
I dati che l’Inps, dopo un anno e mezzo di tribolazioni, ci ha fornito, ma solo per i cinque Comuni “minori”, da Muggia a Duino, sono impietosi, come gli importi che vengono corrisposti per le varie voci che riportiamo qui sotto.
Reddito/Pensione di Cittadinanza: una media di 300/400 euro mensili.
Assegno/Pensione di Invalidità Civile: 287 euro mensili.
Assegno di Accompagnamento ma solo per i gravissimi casi di invalidità al 100%: 500 euro mensili a tutti senza limiti di reddito. Incredibile!
Assegno/Pensione Sociale (al compimento dei 67 anni per coloro che non hanno almeno 20 anni di contributi previdenziali): 507 euro mensili.
Pensione Minima (al compimento dei 67 anni per coloro che hanno maturato almeno 20 anni di contributi): 560 euro mensili.
Come impietosi sono i numeri di coloro che ricevono questi importi (Muggia ad esempio 3200 cittadini su di una popolazione di 13.000 e 200 residenti, il 25% insomma uno su quattro) e la stessa percentuale, talvolta più alta si riscontra in tutti i rimanenti quattro comuni minori. Sono esattamente gli stessi numeri che la Caritas diocesana comunica periodicamente restando di fatto inascoltata.
A detta dei funzionari Inps per Trieste i numeri delle prestazioni e la percentuale dei riceventi sono ancora più alti, ed ora ne faremo richiesta formale.
Così come ricordiamo che con uno storico pronunciamento del 20 giugno 2020, più di tre anni orsono, la Corte Costituzionale ha fissato, di comune accordo con l’Istat, in 780 euro netti mensili gli importi minimi che lo Stato deve erogare come sussidi e pensioni, a partire da quelle di Invalidità Civile. Mentre è dell’altra settimana l’altrettanto storica sentenza della Corte di Cassazione che stabilisce la condanna del “lavoro povero”, di fatto il riconoscimento di un adeguato salario minimo, che consenta una vita “dignitosa” come scritto nella nostra Costituzione, ai lavoratori ed ai cittadini.
Ecco di tutto questo, ovvero del fatto che un quarto abbondante dei residenti della nostra provincia siano condannati, perchè di una condanna a vita si tratta, a sopravvivere con questi importi non si è parlato alla commovente iniziativa autoreferenziale tenutasi due giorni fa al Teatro Rossetti dall’Assessorato ai Servizi Sociali del Comune di Trieste.
Di questo vero e proprio dramma emergenziale che si protrae da sempre, la politica tutta non ama parlare ed è comprensibile perchè queste decine di migliaia di persone da tempo non vanno più a votare, anche se con questi numeri sarebbero il primo partito in città e provincia.
E dunque ai politici locali non interessano, così sensibili come sono a due soli stimoli: denaro ed affari, e voti.
E neppure la stampa ne parla volentieri se non in casi di cronaca nera e tragedie della povertà e dell’emarginazione.
Ecco perchè abbiamo deciso di dare vita alla Lega degli Invisibili, il perchè del nome si spiega da solo.
Perchè queste migliaia e migliaia di persone: anziani, donne, precari e disoccupati, ma anche tanti nuclei familiari anagraficamente giovani, risultano da sempre appunto “invisibili”: alla politica, all’informazione ma anche alla cittadinanza che vive loro accanto. Magari sanno ma non amano parlarne, fanno finta di non vedere perchè la verità stona con l’immagine da cartolina turistica e mitteleuropea di Trieste.
Per questi motivi ci offriamo di dare voce, consulenza e, se possibile, un concreto aiuto a queste miglia di nostri concittadini: facendoli uscire dalla rassegnata disperazione, dall’indotta autoemarginazione, da quel senso perfino di colpa e vergogna che provano del tutto ingiustamente, ma comprensibilmente, in questo modello di società tecnologica, edonista quanto disumana.
Passate parola, potete scriveteci una e-mail a legainvisibili@gmail.com o a circolomiani@gmail.com oppure potete telefonare al numero 334.2732868 del Sig. Ennio Dri che si è assunto il non facile compito di fare il portavoce della Lega degli Invisibili.